AGI - L'Italia è diventata terra di immigrazione, ma resta un paese da cui si emigra, e anche con numeri consistenti. Lo dimostra il Rapporto Italiani nel Mondo 2023, della Fondazione Migrantes, l'organismo pastorale della Cei. Al 1° gennaio 2023 i connazionali iscritti all’Aire (l’anagrafe degli italiani residenti all’estero) sono 5.933.418, il 10,1% dei 58,8 milioni di italiani residenti in Italia.
Mentre il Belpaese continua inesorabilmente a perdere residenti (in un anno -132.405 persone, lo -0,2%), c'è un'Italia all'estero che continua a crescere, nonostante sia in aumento il numero di chi sceglie di rientrare in patria. Basti pensare che la presenza degli italiani all'estero è cresciuta del 91% dal 2006.
Le italiane all'estero sono praticamente raddoppiate (99,3%), i minori sono aumentati del +78,3% e gli over 65 anni del +109,8%. I nati all'estero sono cresciuti, dal 2006, del +175%, le acquisizioni di cittadinanza del +144%, le partenze per espatrio del +44,9%, i trasferimenti da altra AIRE del +70%.
Si espatria per lasciarsi alle spalle situazioni di fragilità economica, "per desiderio di rivalsa e di crescita". È questo il motivo per cui l'Italia che risiede all'estero è sempre più giovane. Crescono, infatti, le classi di età centrali costituite da giovani, giovani adulti e adulti maturi: il 23,2% (oltre 1,3 milioni) ha tra i 35 e i 49 anni; il 21,7% (più di 1,2 milioni) ha tra i 18 e i 34 anni.
Guardando alle classi di età più mature il 19,5% (oltre 1,1 milioni) ha tra i 50 e i 64 anni mentre gli anziani over 65 anni sono il 21,1%.
La mobilità dei pensionati non ha un andamento costante. Nel 2019 si registravano quasi 6 mila partenze l’anno, poi scese a più della metà nel 2020 e 2021. Nel 2023, all'interno del generale decremento di partenze degli italiani verso l'estero rispetto al 2022 (-2,1%), le iscrizioni all'AIRE per la sola motivazione espatrio degli over 65 anni sono state 4.300 in totale: rispetto allo scorso anno +17,8% per chi ha 65-74 anni, +15,1% per 75-84 anni e +5,3% per gli over ottantacinquenni. I pensionati emigrano verso paesi che offrono condizioni fiscali più vantaggiose (Portogallo, o Tunisia se si è dipendenti pubblici) un costo della vita più basso, un clima favorevole e servizi medici di buon livello. Ma anche per ricongiungersi con figli e nipoti.
Il Report evidenzia che il 46,5% dei quasi 6 milioni di italiani residenti all'estero è di origine meridionale (il 15,9% delle sole Isole), il 37,8% del Settentrione (il 19,1% del Nord Ovest) e il 15,8% del Centro. La Sicilia è la regione d'origine della comunità più numerosa (oltre 815 mila). Seguono - restando al di sopra delle 500 mila unità - la Lombardia (quasi 611 mila), la Campania (+548 mila), il Veneto (+526 mila) e il Lazio (quasi 502 mila).
Il 48,2% dei 6 milioni di italiani all'estero è donna (oltre 2,8 milioni). Oggi le comunità italiane più numerose si trovano in Argentina (oltre 921 mila iscritti, il 15,5% del totale), in Germania (oltre 822 mila, il 13,9%), in Svizzera (oltre 639 mila, il 10,8%). Seguono Brasile, Francia, Regno Unito e Stati Uniti d'America. Nelle prime dieci posizioni si registrano ben tre continenti - America del Nord e Latina, Europa e Oceania.