AGI - In Italia ci sono ancora pochi giovani laureati rispetto alle indicazioni dell'Unione europea. Lo evidenzia l'Istat nel report "Livelli di istruzione e ritorni occupazionali - 2022", dove emergono dati insoddisfacenti, seppure in miglioramento.
La quota di 30-34enni in possesso di un titolo di studio terziario era uno degli indicatori target della Strategia Europa 2020; nel nuovo Quadro strategico per la cooperazione europea relativo al 2030, l'indicatore è stato sostituito con quello riferito alla classe di età 25-34 anni.
Nonostante in Italia, nel 2022, la quota di giovani adulti in possesso di un titolo di studio terziario sia leggermente cresciuta, attestandosi al 27,4% tra i 30 e i 34 anni e al 29,2% tra i 25 e i 34 anni, resta decisamente lontana dagli obiettivi europei (40% e 45%, rispettivamente).
In particolare, tra i giovani 25-34enni, il valore italiano è decisamente inferiore alla media europea (42,0% nell'Ue27) e molto al di sotto dei valori di altri paesi (50,4% Francia, 50,5% Spagna e 37,1% Germania).
Questa distanza trova ragione anche nella limitata disponibilità, in Italia, di corsi terziari di ciclo breve professionalizzanti, erogati dagli Istituti Tecnici Superiori, che in altri Paesi europei forniscono una quota importante dei titoli terziari conseguiti: con riferimento alla classe di età 25-34, in Spagna rappresentano quasi un terzo dei titoli terziari (30,2%), in Francia un quarto (24,3%), un decimo (10,9%) nella media dei 22 paesi europei membri Ocse e il 16,4% nella media dei paesi Ocse.
Il divario con l'Europa nella quota di laureati diventa ancora più marcato tra i giovani adulti di cittadinanza straniera: 12,0% in Italia e 35,0% nella media Ue. Anche il divario territoriale a sfavore del mezzogiorno è molto marcato: è laureato meno di un giovane su quattro (23,9%), contro oltre tre giovani su 10 nel centro e nel nord (34,5% e 31,2%). Il background familiare condiziona fortemente la possibilità che un giovane raggiunga un titolo terziario.
Nelle famiglie con almeno un genitore laureato, la quota di figli 25-34enni che hanno conseguito un titolo terziario è pari al 67,6%, se almeno un genitore è diplomato cala al 39,1% e scende al 12,3% quando i genitori possiedono al più un titolo secondario inferiore.