AGI - Il Lazio punta ad incentivare il turismo equestre e tutte le attività collegate al mondo dei cavalli, ricreative, terapeutiche e sportive. Dall’ippoterapia alle attività assistite con gli equidi, fino allo sviluppo dei centri ippici.
È quanto prevede una proposta di legge presentata in Consiglio regionale del Lazio e che vede come primo firmatario Daniele Sabatini, di Fratelli d’Italia. Per ‘turismo equestre’ si vogliono, quindi, intendere tutte quelle attività turistiche, addestrative e sportive compiute non solo con cavalli ma anche con muli e asini.
La proposta, la numero 34 del 5 giugno 2023, è stata già illustrata alla quinta commissione regionale Cultura, spettacolo, sport e turismo, presieduta da Mario Crea, che adesso dovrà provvedere a convocare le audizioni di tutti i soggetti interessati al progetto.
La proposta di legge “riconosce al turismo equestre, come pure alla terapia e all'attività assistita con gli equidi, un ruolo strategico per lo sviluppo economico ed occupazionale nonché per la crescita culturale e sociale del Lazio promuovendoli e sostenendoli, nel rispetto dei valori tradizionali, storici e territoriali del Lazio nonché della qualità e compatibilità ambientale”. Ha spiegato il consigliere Sabatini che ha firmato la proposta di legge insieme ai consiglieri Grasselli, Savo, Bertucci, Mari, Palazzi, Iannarelli, Berni, Corrotti, Nicolai, Rotondi, Sambucci e Maura.
Il testo presentato punta, inoltre “a definire il turismo equestre, unitamente ai centri ippici, nonché la terapia e l'attività assistita con gli equidi, senza omettere di tenere in debito conto, altresì, le attività connesse a quelle oggetto della presente legge e, in modo particolare, l'allevamento di razze equine preordinato allo svolgimento del turismo equestre nonché della terapia e attività assistita con gli equidi”.
Come ha spiegato il consigliere Sabatini la legge apre anche alla possibilità di definire le cosiddette “Ippovie” che, come i cammini del Lazio, porteranno benefici al territorio regionale.
Per fare questo la regione dovrà identificare, censire e riaprire “le strade carrarecce, mulattiere, sentieri, tratturi, piste” e qualsiasi altro percorso su argini, canali, laghi e fiumi in particolare nelle vicinanze di zone storico-culturali, archeologiche o panoramiche. “Mi auguro – ha concluso Daniele Sabatini – che l’iter della proposta di legge sia il meno accidentato possibile e poter giungere alla sua definitiva approvazione”.
Intento della norma regionale sarà quello di riconoscere al “turismo equestre, come pure ai centri ippici e all’allevamento di equidi svolto in funzione del turismo equestre, un ruolo strategico per lo sviluppo economico ed occupazionale nonché per la crescita culturale e sociale del Lazio e lo promuove e sostiene nel rispetto dei valori tradizionali, storici e territoriali del Lazio nonché della qualità e compatibilità ambientale”.
Inoltre si vuol riconoscere agli interventi di “terapia, educazione e attività assistita con gli equidi un ruolo chiave in vista del miglioramento dei parametri psicofisiologici connessi alla salute umana nonché dell’arricchimento dell’individuo sotto tutti i profili emozionali e cognitivi in cui si esplicitano le relazioni sociali, quali la dimensione educativa, ludico-ricreativa e sportiva”.