AGI - È stato ritrovato nelle acque antistanti le Isole Tremiti il cadavere di Brunella Chiù, la donna dispersa nella notte tra il 15 e il 16 settembre dello scorso anno, durante l'alluvione che si è abbattuta nella zona di Senigallia, causando altre 12 vittime, 50 feriti e danni per circa 2 miliardi di euro.
Il gruppo carabinieri forestale-Nipaaf di L'Aquila ha informato il presidente e il segretario generale della Regione Marche del provvedimento emesso ieri dalla procura di L'Aquila, con il quale si comunicava l'avvenuto ritrovamento. Dopo il ritrovamento, il cadavere è stato affidato al Ris di Roma per gli accertamenti necessari, compreso quella della comparazione del DNA. Attualmente il corpo è stato sepolto presso il cimitero di Vieste (Foggia).
Chiù, 56 anni, fu travolta da un'ondata di acqua e fango proveniente dal torrente Nevola mentre viaggiava, nei pressi di Corinaldo, nella sua auto insieme ai figli, la 17enne Noemi, trovata morta qualche giorno dopo, e il 23enne Simone, che si salvò miracolosamente aggrappandosi a un albero.
Le ricerche per ritrovare Brunella non si erano mai interrotte: squadre di vigili del fuoco, carabinieri, volontari della protezione civile hanno perlustrato terreni e svuotato laghetti nell'area del disastro per non lasciare niente d'intentato.
"Esprimo a nome dell'intera comunità delle Marche il ringraziamento e la riconoscenza ai carabinieri forestali del Nipaaf de L'Aquila e all'Autorità Giudiziaria per il fondamentale lavoro che ha condotto al ritrovamento di Brunella - ha detto il governatore delle Marche Francesco Acquaroli -. La nostra gratitudine va alla prefettura di Ancona, a tutte le forze dell'ordine, alla protezione Civile e alle altre istituzioni che si sono prodigate sin dai primi momenti nelle attività di ricerca".