AGI - Individuati nella notte, grazie alle segnalazioni di cittadini i due cuccioli dell'orsa Amarena, uccisa con un colpo di fucile la notte di ieri nel piccolo comune marsicano di San Benedetto dei Marsi. I due piccoli plantigradi si trovavano insieme alla mamma fino al momento del suo abbattimento da parte di A.L. di 56 anni, allevatore dello stesso Comune, subito denunciato in stato di libertà.
I piccoli erano poi fuggiti spaventati dall'arrivo sul posto delle guardie del Parco e veterinari e dal trambusto generale. La zona in cui i due cuccioli sono stati individuati è un tratto di campagna, tra sterpaglie, non lontano dal luogo in cui si è verificata la morte di Amarena.
Il sindaco, Antonio Cerasani, ha emesso un'ordinanza a effetto immediato per il divieto di avvicinamento agli esemplari di orso bruno marsicano al fine di avvistarli e fotografarli, filmarli e di illuminarli.
Disposto anche il divieto di avvicinarsi alle squadre specializzate impegnate nella ricerca su tutto il territorio al fine di evitare il disturbo dello svolgimento delle operazioni di ricerca; è vietato infine alimentare gli esemplari di orso bruno marsicano in qualsiasi modo. Il sindaco invita tutta la popolazione a collaborare con le forze dell'ordine, rimanendo a casa senza attivarsi autonomamente.
La lunga agonia
L'animale è deceduto per emorragia interna dovuta alla ferita da arma da fuoco e dopo una lunga agonia. "Abbiamo trovato un solo bossolo, attualmente la carcassa si trova presso l'Istituto Zooprofilattico Sperimentale della sezione di Avezzano, da oggi ci sarà l'esame necroscopico e li si avrà la conferma dei colpi, che ne appare al momento uno e centrato bene, purtroppo. Amarena è stata attinta dalla parte laterale e centrale dei polmoni e quindi probabilmente è morta per una emorragia interna, con una lunga agonia che noi abbiamo vissuto in diretta". Così la guardia parco, Michela Mastrella, arrivata per prima sul luogo in cui nella notte l'indagato ha imbracciato il fucile per uccidere l'orsa Amarena, simbolo del Parco, e madre di Juan Carrito, l'altro orso morto investito il 24 gennaio di quest'anno. Venerdì notte Amarena era scesa coi suoi cuccioli nell'area in cui poi ha trovato la morte.
Presa d'assalto la casa dell'indagato
è stata istituita da parte dei carabinieri la vigilanza armata fuori la villa del 56enne, ora indagato a piede libero per aver ucciso l'orsa. Subito dopo la sua identificazione, sui social si è scatenata una sorta di caccia all'uomo, ricoperto di minacce ed insulti.
Alcuni hanno pubblicato la foto e le generalità complete del denunciato. Di qui la scelta da parte dell'Autorità giudiziaria che sta indagando sull'accaduto, di far istituire una vigilanza permanete armata fuori il cancello della villa del 56enne dove si è verificata l'abbattimento del plantigrado.
Un sit-in in paese per protestare contro l'uccisione con una fucilata dell'orsa Amarena. È quello promosso col titolo 'Giustizia per mamma orsa Amarena' da uno dei più noti animalisti italiani, Enrico Rizzi, attivista per i diritti degli animali in ltalia e nel mondo. Con oltre mezzo milione di seguaci sui social, ha promosso l'iniziativa con una locandina che sta girando sui social ricevendo a quanto pare numerose adesioni. La manifestazione prevista e' per domani alle 15 in via Fucino, a San Benedetto dei Marsi, nei pressi del luogo dell'uccisione di Amarena e dell'abitazione dell'indagato.
Marsilio: "La Regione si costituirà parte civile"
La Regione Abruzzo si costituirà parte civile nel procedimento a carico del responsabile dell'uccisione dell'orsa Amarena. "Confermo la volontà della Regione di costituirsi parte civile nel processo che seguirà", dichiara il presidente Marco Marsilio, "ma nello stesso tempo condanno le minacce e le intimidazioni che hanno raggiunto l'autore colpevole di questa uccisione, minacce che hanno costretto le forze dell'ordine a istituire un servizio di sorveglianza a tutela della sua incolumità. A un atto incivile non si risponde con la barbarie".
"Ho sentito il generale Giampiero Costantini, comandante dei carabinieri forestali in Abruzzo, e il direttore del Parco nazionale Luciano Sammarone", riferisce Marsilio. "Forestali e Guardiaparco sono impegnati giorno e notte nel tentativo di rintracciare e catturare i cuccioli di Amarena per metterli in salvo. I cuccioli sono stati avvistati ma purtroppo non è facile prelevarli, sono troppo giovani per essere narcotizzati. La presenza di troppe persone che si stanno recando sul posto, pur con la lodevole intenzione di collaborare alle ricerche o per semplice curiosità, rende più complicata questa operazione già difficile".
"Invito tutti a non recarsi sul posto senza giustificato motivo", raccomanda il presidente della Regione Abruzzo. "Il modo migliore di contribuire al ritrovamento e alla messa in sicurezza dei cuccioli è quello di lasciar lavorare gli specialisti nelle migliori condizioni possibili.
Pichetto: "Episodio grave, fare chiarezza"
"L'uccisione di una femmina di orso marsicano rappresenta un episodio grave, sui cui è doveroso fare quanto prima chiarezza", afferma il ministro dell'Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto, con riferimento all'uccisione dell'orsa Amarena a San Benedetto dei Marsi, in provincia de L'Aquila.
"L'episodio è un fatto gravissimo, che arreca un danno enorme alla popolazione che conta una sessantina di esemplari, colpendo una delle femmine più prolifiche della storia del Parco", spiega l'ente in una nota, "ovviamente non esistono motivazioni di nessuna ragione per giustificare l'episodio visto che Amarena, pur arrecando danni ad attività agricole e zootecniche, sempre e comunque indennizzati dal Parco anche fuori dai confini dell'Area Contigua, non aveva mai creato alcun tipo di problema all'uomo".