AGI - Minacciati, derubati, costretti a vivere chiusi in casa. Da quando hanno denunciato gli abusi sessuali subiti dalle loro bambine, i genitori delle vittime del 'branco' del Parco Verde sono oggetto di minacce. E si rivolgono alla premier Giorgia Meloni, che visita oggi l'area ed è a sua volta obiettivo di minacce online,: "Ci porti via di qua". È lo sfogo della madre della più piccola delle cuginette che affida all'avvocato Angelo Pisani uno sfogo amaro e doloroso.
"Stiamo subendo minacce dal quartiere, hanno anche derubato mio figlio, quello che ha denunciato gli orrori, non mi sento al sicuro: ho bisogno di parlare con la presidente Meloni, voglio parlare con lei. Domani venga nella scuola frequentata da mia figlia e da mia nipote", ha continuano la donna, sempre secondo quanto ha riferito Pisani. La madre inoltre raccontato che a suo figlio, fratello della vittima, colui che per primo ha rotto il muro di omertà, gli è stato rubato lo scooter "e questa è una minaccia".
La presidente del Consiglio sarà oggi a Caivano dove visiterà l'Istituto Superiore "Francesco Morano", Parco Verde, alle ore 12,00. Nel comune in provincia di Napoli cinque giorni fa è stato consumato lo strupro di gruppo contro due cuginette di 11 e 12 anni.
"Ringrazio quanti hanno espresso vicinanza in merito alle minacce ricevute in vista della mia visita a Caivano", ha scritto la premier su Facebook, "le intimidazioni non impediranno la nostra presenza al fianco dei tanti cittadini che chiedono sicurezza e la possibilità di un futuro migliore per i propri figli. Nella lotta alla criminalità organizzata questo governo non farà passi indietro".
Sotto esame i cellulari degli indagati
Intanto gli inquirenti cercano chat cancellate, fotografie e video, ogni traccia utile, anche minima, per ricostruire con precisione quanto avvenuto nelle settimane scorse a Caivano (Napoli). Su incarico della Procura di Napoli Nord un esperto informatico si occuperà di analizzare i telefoni cellulari dei due maggiorenni indagati per lo stupro.
Successivamente verrà l'incarico al consulente scelto dalla Procura dei Minorenni di Napoli che si dovrà occupare di passare al setaccio i cellulari sequestrati agli otto minorenni, di età compresa tra 14 e 17 anni, che sarebbero coinvolti nelle violenze sessuali.
Domani è attesa Giorgia Meloni, che sarà a Caivano su invito di Don Patriciello, il sacerdote che da anni tenta di recuperare bambini e adolescenti del luogo. "Se lo Stato viene percepito come distante ci deve essere" ha detto la premier in una intervista al Sole 24 Ore, "Perciò come primo intervento bisognerà aprire la palestra, i centri che fanno un lavoro importante di educazione e socializzazione. Ma non voglio anticipare troppo, sono decisioni che si prenderanno nei prossimi giorni".
Le minacce dopo lo stop al reddito di cittadinanza
Meloni è stata bersaglio di minacce di morte provenienti da alcuni profili social. Alla base delle minacce, stando a quanto affermano gli stessi haters, ci sarebbe la decisione del governo di sospendere l'erogazione del reddito di cittadinanza ad alcune migliaia di percettori ritenuti abili al lavoro.
Nei giorni successivi all'ufficializzazione della revoca del sussidio, ci sono state delle manifestazioni di protesta, concentrate soprattutto nell'area di Napoli, e nel corso di queste ci sono stati anche cori violenti e minacce di morte nei confronti del premier.
In alcuni commenti all'annuncio della visita a Caivano, sono tornate le minacce, stavolta virtuali, sempre per lo stop al reddito: "Io ti consiglierei di stare a casa", scrive una ragazza campana, aggiungendo "sei sicura che tornerai?". Più esplicita un'altra donna, che nei commenti scrive rivolgendosi direttamente al premier: "Speriamo rimani morta a Caivano", mentre dal profilo di un laboratorio artigianale, sempre nei commenti, esprimono la speranza che almeno Meloni vada via da Caivano "con qualche ammaccatura".