AGI - Va avanti da diciotto ore il braccio di ferro tra l'ex militare che si è asserragliato nella sua abitazione di Cordovado, in provincia di Pordenone, e i carabinieri che hanno circondato la casa.
Luca Olrlandi comunica con l'esterno postando video sul suo canale Youtube. "Pensavate che mi fossi già ammazzato, perché sapete il tipo di stress che provocate, a fronte della pressione che mettete con questo tipo di operazioni" ha detto l'ex ufficiale militare in quello pubblicato giovedì mattina, "Non ho alcuna tendenza suicida e voi sapete esattamente che se fossi stato pericoloso sarei potuto entrare in azione in tutti questi mesi, nei confronti della gente che avete fatto sgomberare ieri. Invece, io sono innocuo, non ho mai rappresentato alcun pericolo per la comunità".
Nella zona la circolazione è interdetta. Sono presenti le forze dell'ordine, oltre a Vigili del Fuoco, Protezione Civile e Polizia Locale. Sono state staccate precauzionalmente le utenze di luce e gas, mentre sono stati evacuati i vicini, trasferiti presso amici e parenti o in alberghi.
Alla gente della zona è stato consigliato di non muoversi. Lo stabile è stato sgomberato e le negoziazioni sono in corso. I carabinieri erano andati a notificare al cinquantacinquenne ex ufficiale di complemento un provvedimento, emesso dalla Questura, di divieto di detenzione di armi e quindi con il ritiro di quelle che aveva in casa, per lo più fucili per uso sportivo.
Una decisione determinata dal fatto che l'uomo aveva dato segni di squilibrio mentale, tanto che i vicini di casa avevano presentato diversi esposti nei suoi confronti.
Da quanto si è appreso, l'uomo, ricevuta la notifica per il sequestro delle armi, ha postato sui social minacce, anche autolesionistiche, se si fosse proceduto con il sequestro. La vicenda è seguita dal Questore di Pordenone Luca Carocci.