AGI - Don Antonio Coluccia, il prete antidroga di Tor Bella Monaca aggredito ieri durante una marcia per la legalità, è stato ricevuto a Palazzo Chigi dal presidente del Consiglio Giorgia Meloni.
"La presidente del Consiglio mi ha promesso che farà un giro nelle periferie, quando e come non lo so, ma verrà. L'ho vista molto convinta", ha riferito ai giornalisti il sacerdote al termine dell'incontro.
"Così il welfare della droga militarizza i territori"
"Ho raccontato al presidente del Consiglio le criticità del crimine in città, almeno quello che a livello pastorale i miei occhi hanno visto e le mie mani hanno toccato, e quindi le ho raccontato queste cose che ho vissuto a Tor Bella Monaca, Quarticciolo e anche San Basilio e Laurentino 38", ha riferito Don Coluccia.
A Meloni "ho spiegato come questo welfare criminale della droga militarizza alcuni territori. Le persone che abitano lì non sempre hanno il diritto alla pace, il diritto di dormire, in quanto in questi quartieri molto spesso chi è assoggettato a queste organizzazioni criminali fornisce macchine a noleggio che vengono utilizzate durante la notte per manifestare il proprio potere criminale".
"Alla presidente Meloni ho spiegato che ci sono dei veri e propri turni di lavoro, organizzati. Si guadagna dalle 100 alle 150 euro al giorno. C'è una proposta criminale in questi territori, di cui bisogna riappropriarsi in nome anche della Costituzione", ha proseguito, "la presidente del Consiglio ha dimostratro sensibilità e essendo di Roma conosceva già le situazioni. Ha preso a cuore tutto ciò che sta accadendo in questi territori e cercherà insieme al suo governo di portare delle soluzioni".
"I cittadini di questi territori - ha proseguito Don Coluccia - hanno bisogno di vedere uno Stato di prossimità. Lo ha fatto quando era prefetto l'attuale ministro dell'Interno, Piantedosi, e lo stesso hanno fatto i suoi successori e bisogna continuare così. Come tutti i cambiamenti c'è bisogno di tempo. Servono pochi, piccoli passi per garantire a quei bambini e a quelle famiglie che vivono lì il diritto di scelta".
"L'episodio di ieri mi ha segnato"
"L'episodio di ieri mi ha segnato, perché non pensavo si potessere arrivare a un gesto simile, che sulle strisce pedonali qualcuno potesse fare un'azione del genere. Prendo atto di ciò che è accaduto, anche se ho avuto paura", ha poi riferito ai giornalisti il prete.
"Ringrazio il mio angelo custode della scorta che mi ha salvato spostandomi. Sono in pericolo da tempo perché sto toccando i soldi alle organizzazioni criminali, quindi ogni volta che io presidio una piazza di spaccio sono 10 mila, 15 mila, 20 mila euro che si perdono", ha aggiunto Don Coluccia.
"Ecco perché chi è assoggettato a questo mondo non accetta la mia azione pastorale, non accetta la polizia, i carabinieri, la Guardia di Finanza. Ma i cittadini onesti di quei quartieri, che sono tanti, hanno invece il diritto di vedere persone positive che li possono aiutare ad avere speranza".