AGI - Mahmoud Abdalla aveva bisogno di soldi per mandarli ai genitori e ai fratelli in Egitto e le forbici le sapeva usare tanto bene che i clienti manifestavano a chi poi lo avrebbe ucciso un particolare gradimento per lui. Per questo, consapevole di saperci fare e spinto dall'affetto per la sua famiglia lontana, il ragazzo ucciso a coltellate, fatto a pezzi e gettato nel fiume Entella, "era in cerca di lavori meglio pagati".
Non gli bastavano, ha raccontato chi lo conosceva agli inquirenti, i 1200 euro che gli davano Abdelwahab Ahmed Gamal Kamel, 27enne conosciuto come Tito, e Mohamed Ali Abdelghani Ali, detto Bob, di 26 anni, datore e socio della barberia ‘Aly Barber Shop’ di via Merano, a Sestri Ponente. "Sto in piedi tante ore, non mi pagano nemmeno il pranzo. Merito di più" si confidava con amici e parenti.
Aveva trovato una possibilità a Pegli dove il titolare della barberia a cui aveva bussato gli aveva promesso di metterlo alla prova "anche se - si legge nel decreto di fermo - non era certo di poterlo far assumere perché aveva appena avviato l'attività". Bob e Tito però non erano d'accordo coi suoi piani.
Abdalla aveva fatto delle prove di taglio e il suo possibile nuovo datore, evidentemente soddisfatto, aveva postato alcuni video su Instagram in cui si vedeva il ragazzo esprimere il suo talento. La mattina dopo, domenica 23 luglio, Bob e Tito si erano presentati al negozio dove Mahmoud sognava di iniziare un nuovo capitolo professionale.
Cosa è successo lo spiega a carabinieri e pm proprio il titolare di Pegli: “che riferiva un particolare importante: nella mattinata di domenica il vice titolare della barberia di via Merano, Tito, e il fratello del titolare Ali, ovvero Bob, si erano recati nel suo negozio di Pegli, quando Abdalla era già uscito, e avevano rappresentato la loro contrarietà al fatto che fosse intenzionato ad assumere Abdalla, fatto che avrebbe fatto loro perdere la clientela.
Aveva anche ricevuto una telefonata dal contenuto minaccioso da parte del titolare della barberia Ali-Bob che gli intimava di non assumere Abdalla”.