AGI - Un ampio parco aperto ma coperto, dove scoprire e attraversare un insolito paesaggio misto. E' il cuore del progetto 'Science Forest', vincitore del bando internazionale per la progettazione del nuovo Museo della Scienza di Roma, negli spazi delle ex Caserme di via Guido Reni, nel quartiere Flaminio. Ad aggiudicarsi la gara, indetta lo scorso novembre dall'assessorato all'Urbanistica di Roma Capitale, è quindi l'idea di Adat Studio, realtà romana con esperienza internazionale.
Il nome è stato reso noto questa mattina in Campo, alla presenza del sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, dell'assessore all'Urbanistica Maurizio Veloccia, dell'assessore alla Cultura Miguel Gotor, del presidente del Municipio Roma II, Francesca del Bello.
Nel dettaglio, 'Science Forest' punta a combinare le attività del Museo della Scienza con la vita della città. Il progetto integra il paesaggio interno con l'esterno proponendo un parco pubblico dentro le sue mura. Alcuni degli elementi dell'edificio esistente saranno conservati e riutilizzati con interventi mirati, come il mantenimento della facciata esistente in muratura, mentre le strutture interne in calcestruzzo saranno demolite e riciclate.
Le funzioni contenute nel piano terra sono pensate per essere pubbliche e accessibili a tutti i cittadini e, nelle intenzioni dei progettisti, renderanno il museo un polo per lo svago, lo studio, il dibattito e l'incontro incentrato sulla scienza. Nel podio dell'edificio esistente si troveranno, oltre al parco aperto alla città, il foyer a doppia altezza, la caffetteria, il bookshop e il ristorante su via Guido Reni, il punto informazioni e la galleria espositiva per allestimenti speciali.
Il mezzanino prevederà gli spazi per la ricerca e la direzione del museo. Al piano terra, il corpo sud sarà dedicato alla galleria on-demand con spazi dalle diverse proporzioni e altezze, al di sopra della quota della struttura, una nuova terrazza per le esposizioni all'aperto. All'ultimo piano, delle 'capsule' di diverse geometrie e dimensioni sono sospese sul parco, sorrette dalla selva di alberi artificiali e connesse tra loro da corridoi vetrati.
L'edificio è coronato da una teca semi-trasparente aperta per consentire la ventilazione incrociata e l'effetto camino. La copertura, così come il fronte sud della facciata, sarà completamente rivestita da celle fotovoltaiche che garantiranno all'edificio la produzione di energia elettrica. Proprio l'integrazione natura-città è stata tra gli aspetti che hanno fatto la differenza, come si legge anche nelle motivazioni della giuria tecnica internazionale: "Il progetto valorizza l'intorno urbano e il manufatto sul quale interviene, aggiungendo nuove qualità all'esistente e alla piazza del nuovo quartiere. Il museo propone un grande spazio aperto al pubblico, che è contemporaneamente una piazza coperta e uno spazio domestico da frequentare anche durante gli orari di chiusura.
L'incontro tra natura e scienza è esplicito e ben interpretato". "Cercare di ricreare uno spazio in cui natura e scienza possano dialogare - ha confermato anche Antonio Atripladi di Adapt Studio, presentando i render del progetto in Campidoglio - l'idea è occupare l'area con una quantita' importante di verde, grazie a un parco al centro pubblico e un parco sospeso". L'investimento messo in campo per la realizzazione dell'opera ammonta a circa 75 milioni di euro. Una volta terminate le verifiche amministrative, il progetto vincitore sara' approvato in autunno dalla Giunta di Roma Capitale.
L'obiettivo è affidare ad Adat Studio la realizzazione del progetto definitivo entro fine anno per poter indire la conferenza dei servizi entro l'estate 2024 e, al termine, procedere all'affidamento del progetto esecutivo e all'indizione della gara di appalto. Se tutte le tempistiche saranno rispettate, i lavori potranno iniziare entro il 2025.