AGI - "Mi sono comportato come un cittadino onesto, ma siccome mi chiamo Fabrizio Corona si sospetta che abbia fatto qualcosa di losco". È il commento dell'ex re dei paparazzi, riferito dal suo avvocato Ivano Chiesa, in merito alla perquisizione che ha subito la scorsa notte dai carabinieri, nell'ambito dell'inchiesta della Dda di Palermo sul tentativo di vendere al fotografo documenti ancora coperti da segreto investigativo sulle fasi immediatamente successive all'arresto del boss Matteo Messina Denaro. Corona risulta indagato con l'ipotesi di reato di tentata ricettazione.
"Trovo la vicenda assolutamente incredibile", ha aggiunto l'avvocato Ivano Chiesa. "Fabrizio Corona era assolutamente d'accordo con Moreno Pisto (direttore di Mow Magazine, ndr) nel fare denuncia. E, inoltre, non ha pubblicato niente, nemmeno di essere stato contattato, che era comunque una notizia". In merito all'accusa di tentata ricettazione il legale non si capacita': "Ma che reato e'? Quando c'e' di mezzo Corona sembra di stare nel film Matrix in cui diritto e realtà vengono storpiati".