AGI - "L'obbligo del casco per chi usa un monopattino elettrico? Mi sembra davvero una follia. Sarebbe solo una peculiarità tutta italiana quando recenti sondaggi ci dicono ben altro: il 98% degli utenti che utilizzano un monopattino preferisce spostarsi senza casco e chi può averne disponibilità preferisce comunque non servirsene. E poi dai dati a nostra disposizione sappiamo che gli incidenti sono nettamente in calo, da quando dallo scorso novembre, al termine di un tavolo con le istituzioni, si decise di ridurre la velocità dei mezzi da 25 a 20 km/h".
Alessio Treglia, amministratore di Elerent, lavora in Italia, Malta, Spagna e Grecia, accoglie con molta perplessità ("sono davvero scettico") quanto previsto ieri nel ddl di riforma del 'Codice della strada' che impone, oltre all'obbligo della mini targa, adesiva, plastificata e non removibile e all'assicurazione dei conducenti per la responsabilità civile verso terzi, l'estensione dell'obbligo di indossare il caso anche ai conducenti maggiorenni.
"Sull'assicurazione - spiega Treglia - posso dire che era già obbligatoria per i servizi di noleggio, diciamo che è una tutela in più per l'utente della strada. Quanto alla targa, i nostri mezzi sono dotati di un codice identificativo che consente di emettere una sanzione in caso di violazione del codice della strada. Il casco, invece, pone un problema di adeguamento della parte logistica e un problema di igiene. Dovrebbe essere dotato almeno di una retina e va capito dove poterlo sistemare".
E ancora: "Serve un hardware diverso. Ad esempio, per le frecce (le luci lampeggianti da azionare quando si svolta, ndr), che diventeranno obbligatorie da gennaio 2024, ci sono stati ben due anni di adeguamento. La realtà - chiarisce Treglia - è che basta ridurre la velocità e consentire a chi guida un monopattino di beneficiare di strade dedicate per risolvere un problema che non c'è.
"Noi monitoriamo periodicamente le ruote, le batterie, facciamo tutti i controlli di legge e poi vediamo sfrecciare i monopattini di privati che truccano la velocita' dei loro veicoli come se nulla fosse". Per Treglia, infine, la proposta del Governo, rischia di vanificare anni di investimento: "Effettivamente imporre l'uso del casco potrebbe disincentivare chi ha puntato su questo settore e costringere le aziende a guardare ad altri mercati, e non più a quello italiano"