AGI - Centosettantacinque pedoni investiti e uccisi dall'inizio dell'anno a ieri, 12 soltanto nell'ultima settimana. È una strage infinita quella che si consuma sulle strade italiane secondo l'ultimo report in tempo reale dello speciale 'Osservatorio Pedoni' dell'Asaps, l'Associazione sostenitori amici polizia stradale.
E si tratta di un dato parziale, che "non tiene conto dei feriti gravi che molto spesso perderanno la vita negli ospedali anche a distanza di mesi".
Gli anziani si confermano i più indifesi, 80 dei pedoni morti (il 45%) avevano più di 65 anni mentre 7 delle vittime ne avevano meno di 18. Numerosi i pedoni uccisi nel luogo idealmente più sicuro, sulle strisce pedonali dei centri urbani, nonostante sia prevista la perdita di 8 punti dalla patente per la mancata precedenza da parte dei conducenti di veicoli.
Nel Lazio è una vera strage con 35 decessi, quasi un quinto del totale, di cui ben 20 a Roma. Seguono la Lombardia con 20 decessi, l'Emilia Romagna e il Veneto con 17 (di cui 4 nell'ultima settimana), la Campania con 15.
Suddivisi per mese sono avvenuti 51 decessi a gennaio, 36 a febbraio, 31 a marzo, 18 nel mese di aprile, che ha avuto un trend migliore rispetto ai tre mesi precedenti. Ventuno i decessi accertati a maggio, già 18 quelli di giugno.
"Come agenzia per la sicurezza stradale vogliamo sensibilizzare l'opinione pubblica sui decessi quotidiani sulle strade degli utenti più deboli (pedoni e ciclisti) - ribadisce Giordano Biserni, presidente Asaps - che non sono tragiche fatalità, ma molto spesso vere e proprie violenze stradali, con conducenti che fuggono, con manovre spericolate come accaduto qualche giorno fa a Roma e con la distrazione come virus sulle strade. Servono subito provvedimenti urgenti sull'utilizzo del cellulare alla guida e più divise sulle strade, alla vigilia dell'inizio dell'estate"