AGI - La procura della Repubblica di Verbania ha notificato gli avvisi di chiusura delle indagini per la tragedia della funivia del Mottarone.
La pm Olimpia Bossi chiede il rinvio a giudizio per i tre principali indagati - il titolare dell'impresa di gestione della funivia Luigi Nerini, il direttore tecnico Enrico Perocchio, il caposervizio Gabriele Tadini - per i vertici della Leitner, la società che si occupava della manutenzione dell'impianto (Anton Seeber, Martin Leitner, Peter Rabanser), e per le due società coinvolte, la Ferrovie del Mottarone srl e la Leitner. Archiviate tutte le altre posizioni.
A due anni di distanza dalla tragedia, si avvicina dunque il processo per i presunti responsabili di quanto avvenne il 23 maggio 2021. Erano le 12,25 circa quando una cabina, con a bordo 15 persone precipitò sul tratto della funivia del Mottarone, tra Verbano-Cusio-Ossola e la provincia di Novara. Le perizie disposte dalla procura hanno poi accertato che ci fu il cedimento di una fune. Sulle cause di quel cedimento si concentrerà il processo.
L'accusa sostiene che l'incidente non avvenne per caso, ma per una scelta precisa della società che aveva in gestione l'impianto, che preferì per sostenere l'aumento di turisti in quel periodo, di non effettuare alcuni lavori, se non addirittura di bloccare i sistemi di sicurezza per evitare che la cabina si bloccasse, come accaduto nei giorni precedenti.
Alla tragedia sopravvisse soltanto un bambino, Eitan, 5 anni all'epoca, figlio di una coppia italo-israeliana, per il quale si è aperto un capitolo giudiziario parallelo sull'affidamento. I genitori infatti sono morti nella cabina precipitata.
La Procura: risparmi dietro la cattiva manutenzione
Le tante inadempienze che, secondo l'ipotesi accusatoria, sarebbero una delle cause più importanti della tragedia, deriverebbero da una mera questione economica: spendere il meno possibile per guadagnare di più.
"Nel suo interesse e a suo vantaggio": nelle 11 pagine dell'avviso di conclusione delle indagini preliminari notificato a tutti i soggetti coinvolti nel procedimento della Procura della Repubblica di Verbania, questa espressione ricorre infatti più volte. E testimonia in modo esplicito la valutazione sulle ragioni remote che, a parere della pm Olimpia Bossi e della sua sostituta Laura Carera, sono all'origine dei comportamenti che hanno causato la morte di quattordici persone.
Una valutazione che viene esplicitata in particolar modo nei passaggi dell'avviso che si riferiscono alle due società, la Ferrovie del Mottarone srl di Luigi Nerini e la Leitner. Scrive la procura che interesse e vantaggio, nel caso di Nerini consisterebbero "nel risparmio dei mancati o comunque insufficienti investimenti, anche in termini di assunzione di personale necessari per garantire le previste periodiche attività di controllo e di manutenzione dell'impianto a fune" e nel caso di Leitner "nel risparmio derivante dall'attribuzione dell'incarico di direzione di esercizio, previsto dal contratto Ferrovie del Mottarone s.r.l. in data 29.4.2016, ad un proprio dipendente, già retribuito in tale veste senza compensi aggiuntivi e, peraltro, in posizione di evidente conflitto di interessi e nel conseguente incremento del margine di guadagno derivante dal corrispettivo previsto dal contratto, comprensivo di ogni attivita' manutenzione ordinaria e straordinaria e della fornitura del servizio di direzione di esercizio".