AGI - Il Gup di Brescia ha respinto la costituzione di parte civile della Presidenza del Consiglio dei ministri nel procedimento a carico di Roberto Zorzi per la strage di piazza della Loggia. Secondo quanto apprende l'AGI da fonti legali, uno dei motivi dell'esclusione del governo dal processo è che l'istanza è stata presentata tardivamente.
Secondo la giudice di Brescia Francesca Grassani, che ha respinto la costituzione di parte civile, l'avvocatura dello Stato, che rappresenta la Presidenza del Consiglio, avrebbe dovuto sapere della fissazione dell'udienza preliminare. Fonti legali spiegano che c'erano anche degli articoli di giornale che rendevano l'udienza "un fatto notorio". È la prima volta che in tutti i procedimenti sulla strage la Presidenza del Consiglio è fuori.
"Presidenza del Consiglio non coincide con Stato"
Nella complessa ordinanza con la quale estromette la Presidenza del Consiglio, la gup spiega, tra le altre cose, che “non c’è prova che Presidenza del Consiglio e ministero degli Interni rappresentino lo Stato”. Lo riferisce all’AGI l’avvocato Federico Sinicato, legale dei familiari delle vittime di piazza dalla Loggia. Da questa considerazione dedurrebbe, secondo quanto dice il legale, che governo e ministero “non possano essere considerate inequivocabilmente parti offese ma solo danneggiate e quindi la loro costituzione è tardiva”.
Un passaggio a cui va aggiunto che la legge prevede che “solo alla parte offesa e non anche alla parte danneggiata spetta l’avviso di fissazione dell’udienza”.
Nell’udienza, il pm Silvio Bonfiglio ha discusso sulla posizione di Zorzi , oggi allevatore di dobermann in Usa, chiedendone il rinvio a giudizio perché, assieme a Marco Toffaloni, imputato in un procedimento parallello davanti al gup dei Minori, sarebbe stato l’esecutore materiale della strage. La gup deciderà se mandarlo a processo a giugno. Sul 'no' all'ammissione come parte civile, la Presidenza del Consiglio ha la poossibilità di ricorrere alla Cassazione.