AGI - È stato un orso a uccidere Andrea Papi. I sospetti emersi al momento del ritrovamento del cadavere sono stati confermati dall’esame autoptico: il runner trentino di 26 anni è morto a seguito dell’aggressione di un plantigrado che, una volta identificato, sarà abbattuto. Quella di Papi resterà nella storia la prima morte di un essere umano in Italia provocata da un orso.
Un decesso avvenuto mentre Andrea stava correndo, la sua grande passione essendo lui un appassionato della corsa in montagna. Era sulla via del rientro verso casa, nella sua Caldes in Val di Sole in Trentino, dove la sua compagna Alessia lo attendeva per andare a cena con amici. E, invece, Andrea a casa non è più ritornato. La sua vita è stata spezzata da uno dei circa cento orso che vivono in Trentino e che due giorni fa si trovava sulla strada forestale in località Contre ai piedi di malga Grum tra i boschi di Caldes.
Il runner ha cercato di difendersi con un bastone (è stato repertato tutto insanguinato) ma il plantigrado lo ha ferito mortalmente. Nei pressi del ritrovamento il telefono cellulare e la borraccia. Difficile ricostruire se lo sportivo si è ritrovato l’animale dietro una curva ed entrambi si sono spaventati, oppure un’orsa femmina si è difesa perché assieme ai cuccioli.
Ancor prima di attendere i risultati dell’esame autoptico disposto dalla Procura di Trento – ha aperto un fascicolo modello 45 senza reati e senza indagati – la popolazione locale non aveva dubbi: “è stato l’orso”. Nell’ultimo periodo in quella zona erano stati segnalati circa una decina di esemplari. L’ultima aggressione, un mese fa nella vicina Val di Rabbi dove un uomo era stato ferito alla testa e ad un braccio.
La presenza degli orsi in Trentino, ora ancora di più, aveva sempre preoccupato il vicino Alto Adige a sua volta alle prese con i lupi. Il presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti in serata nel corso di una conferenza stampa è stato molto chiaro, “troppe volte, in questi anni, determinati organi chiamati a dare risposta alle sollecitazioni dell’amministrazione provinciale si sono preoccupati del solo benessere dei plantigradi, dimenticandosi di chi vive nei nostri territori e ora questo percorso deve essere invertito”. Il governatore Fugatti ha annunciato di aver firmato un’ordinanza di abbattimento dell’orso che ha ucciso il runner ma anche di altri tre esemplari: “gli orsi da abbattere sono potenzialmente 4, ci sono anche MJ5, JJ4 e M62”.
In merito alla presenza sul territorio di oltre un centinaio di esemplari, Fugatti ha precisato che “non è sostenibile” per poi fare riferimento all’obiettivo finale del progetto iniziale del 1999, ovvero ospitare una popolazione tra 40 e 60 plantigradi, “il sovrannumero di esemplari rispetto alle previsioni originarie dovrà essere rimosso”. Si è espressa a favore dell’abbattimento (rimozione) dell’orso killer anche WWF Italia. “Se un individuo mostra conclamati comportamenti pericolosi per l’incolumità umana, arrivando ad aggredire mortalmente una persona, la rimozione di questo individuo diminuisce i rischi di nuovi episodi simili e migliora l’accettazione sociale della popolazione verso la specie – ha comunicato l’associazione ambientalista –. Il ricorso alla rimozione deve, ed è sempre bene ribadirlo, essere l’ultima soluzione”.
Lo stesso WWF da tempo chiede una cartellonistica adeguata ma anche la liberalizzazione dell’utilizzo dello spray anti-orso al peperoncino (bear spray), campagne di comunicazione con residenti e turisti sulle buone pratiche di comportamento in aree di presenza dell’orso. Su tali aspetti, WWF Italia è chiara, “la Provincia Autonoma di Trento è da tempo gravemente carente”.