AGI – Marzio Dal Monte, già bassista della band punk ‘Avenue X’ che manifestò simpatie per l’estrema destra ed ex militante di Forza Nuova, sarà processato col rito abbreviato a Forlì a partire dal 20 aprile con l’accusa di maltrattamenti, lesioni personali e violenza sessuale. Nel capo d’imputazione letto dall’AGI è scritto, tra le altre cose, che avrebbe “imposto” a una donna che frequentava “l’ideologia nazi- fascista (fino a fare in modo che si tatuasse segni riconducibili a essa) obbligandola a partecipare a raduni in occasione delle varie ricorrenze celebrative in memoria di Mussolini”.
Un atteggiamento che, secondo la pm Laura Brunelli, andrebbe inquadrato in un contesto di “isolamento da qualsiasi rapporto sociale” imposto alla presunta vittima e maturato “impedendole di avere amici, di uscire di casa col telefonino, pretendendo che non lavorasse, monitorando costantemente ogni sua comunicazione, anche via social.
“Abbiamo prodotto documenti e relazioni di consulenti che smentiscono le tesi dell’accusa, anche la presunta imposizione della fede nazista e di un tatuaggio che erano invece condivisi dalla persona offesa. Quest’ultima non solo non ha detto la verità ma ha creato prove false, il che è estremamente grave” afferma l’avvocato Marco Milandri che, assieme al collega Marco Martines, assiste l’uomo arrestato per questa vicenda l’estate scorsa.
Di parere opposto Gianluigi Biondi, il legale che assiste la parte offesa, secondo cui il ‘lavaggio del cervello’ a sfondo nazi-fascista ci sarebbe stato. Oltre a quella del 20 aprile, quando è prevista la discussione delle parti, è stata fissata davanti al gup di Forlì Massimo De Paoli un’udienza all’11 maggio.