AGI - Alatri trattiene il fiato in attesa di una (sperata) svolta nelle indagini sull’omicidio di Thomas Bricca. Il buio nei vicoli medievali, all’ora dell’aperitivo, sembra ancora più fitto e restituisce l’umore di una comunità trafitta: rabbia e frustrazione.
Le mura megalitiche e le distese degli uliveti sulle colline che circondano il comune ciociaro sono la cornice da cartolina di quello che da lunedì è dipinto mediaticamente come un teatro dell’orrore, dopo la morte di Thomas, 18 anni, giovane vita spezzata, come lo è stata quella del 21enne Emanuele Morganti, massacrato da un branco di bulli a colpi di calci e pugni nel 2017 all'esterno di una discoteca. Sullo sfondo ci sono le gang di ragazzi, con il loro carico di noia.
Camminando per le stradine di Alatri si respira inquietudine, il paese è sotto choc, gli adolescenti , attoniti e turbati, si fanno forza l’un con l’altro mentre si ritrovano in Piazza Santa Maria, cuore del centro storico di Alatri.
Poche parole per gli estranei “ancora non crediamo che sia successo qui, un’altra volta qui”, tanti i messaggi whatsapp e post su Facebook, pieni di rabbia, per chi ha sparato quei tre colpi di pistola, uno dei quali ha raggiunto alla testa Thomas. “Gli assassini devono pagare”, dice con voce spezzata dal dolore un ragazzo che porta l’ennesimo mazzo di fiori in via Liberio.
Sul luogo della tragedia è un tripudio di colori di fior: rossi, bianchi blu arancioni. Decine i biglietti dedicati a Thomas: “Ovunque sarai…ciao Tommy, ti ricorderemo per sempre con il sorriso sulle labbra”, “Per l’angelo più bello di tutto i paradiso” e ancora “Non si può morire a 18 anni”.
Anche il sindaco Maurizio Cianfrocca non riesce ad accettare quanto accaduto e in un post su Facebook ha invitato tutti i cittadini ad accendere “una candela per Thomas e per tutti i suoi cari, perché da ogni piccolo focolare domestico, possa arrivare un messaggio di vicinanza, di amore e di coraggio ad andare avanti”.
Le indagini proseguono a tappeto, gli inquirenti stanno valutando la posizione di più persone senza lasciare nulle al caso. “Alatri non si piega alla violenza”, dice all’AGI una signora, mamma di un coetaneo di Thomas, “abbiamo fiducia nella giustizia e siamo fieri del lavoro che stanno conducendo gli investigatori”.
Intanto venerdì mattina alle 10 i compagni di scuola, l'istituto Sandro Pertini che frequentava Thomas, daranno il via a una manifestazione in piazza Santa Maria Maggiore, nel centro città.