AGI - Alfredo Cospito deve restare al 41 bis. Lo Stato c'è, è presente e non arretra. Il capogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera, Tommaso Foti, è netto: nessun passo indietro. Tanto più, alla luce di quanto sta accadendo, con manifestazioni "violente e intimidatorie". "Lo Stato non può certo alzare bandiera bianca. La presidente Meloni è stata chiara: lo Stato c'è, è presente e si fa sentire, non scende a patti".
In un colloquio con l'AGI, Foti tiene a distinguere due aspetti della vicenda che riguarda l'anarchico 55enne finora detenuto a Sassari in regime di 41 bis (è di poco fa la notizia che verrà trasferito in giornata nel carcere di Opera) a seguito della condanna per la gambizzazione del dirigente Ansaldo Roberto Adinolfi e in attesa a Torino dell'udienza sulla rivalutazione della pena, che prevede anche l'ergastolo, per un attentato nel 2006 alla Scuola Allievi Carabinieri di Fossano: c'è un aspetto relativo al suo stato di salute a seguito dello sciopero della fame, e un altro aspetto che riguarda invece le condanne subite.
Per il capogruppo di FdI "le due questioni interessano la stessa persona ma sono distinte. Cospito ha delle condanne per reati gravi, condanne significative su vicende sicuramente pesanti, a partire dalla gambizzazione, e poi su altri fatti che fortunatamente non hanno portato a vittime, ma che rimangono comunque gravi".
Altra questione "è quella delle sue condizioni di salute, tra l'altro conseguenza dello sciopero della fame autoindotto, e qui si tratta di valutazioni che spettano all'amministrazione carceraria, magari con un trasferimento in una struttura dove può essere curato, ma senza intaccare il 41 bis. Le due cose, quindi, sono distinte".
Per Foti "gli eventi violenti" di questi giorni "sono una sfida allo Stato che sicuramente non può alzare bandiera bianca. Lo Stato c'è, è presente e non arretra ma si fa sentire". Tra l'altro, aggiunge, "non ho sentito parole di dissociazione" da quanto è accaduto "da parte di chi chiede che il 41 bis venga tolto, solo silenzi acquiescenti, ma non si può non condannare nel modo più drastico".
Certo, sottolinea Foti, "nessuno ha la prova del collegamento tra gli eventi violenti e la vicenda Cospito, ma chi manifesta in modo violento lo ha fatto contro il 41 bis, quindi....".
In questo momento, scandisce l'esponente di FdI, "bisogna essere molto trasparenti e chiari: di fronte alla richiesta avanzata dalla difesa di Cospito la valutazione spetta al ministro Nordio, ma ricorrere alla violenza per cercare di far decadere il 41 bis è sicuramente da censurare".
Insomma, è netto Fotti, "per quanto mi riguarda Cospito sta al 41 bis, resta al 41 bis, non mi pare ci siano elementi nuovi" per modificare questa misura.
Poi, "ovviamente, ogni decisione definitiva sta a chi è deputato a valutare e ad assumere decisioni con fondatezza".
Infine, quanto alla richiesta di alcuni esponenti delle opposizioni di coinvolgere il Parlamento, Foti precisa: "Chiedere che il Parlamento si esprima sul 41 bis sarebbe una invasione di campo. Se invece si vuole una valutazione del ministro della Giustizia su quanto sta accadendo, ricordo che Nordio ha già fornito informazioni in modo trasparente e ogni valutazione spetta al ministro non a qualche parlamentare. Comunque la decisione" su una eventuale informativa in Aula "spetta al governo".