AGI - In anticipo sull'orario previsto, è arrivata alle 15 nel porto della Spezia la nave Geo Barents con a bordo 237 migranti. Tra loro anche 74 minori.
Gli accertamenti
"Sulla nave saranno fatti gli opportuni accertamenti e all'esito degli accertamenti si vedrà cosa emergerà". Lo ha detto la prefetta della Spezia, Maria Luisa Inversini, in merito all'arrivo della Geo Barents e alla possibilità che la nave sia sottoposta a fermo amministrativo per effetto del decreto Piantedosi. "Va verificato in concreto come verrà applicata la norma, perché sarà la prima volta - ha aggiunto la prefetta - È un accertamento delicato che faremo con tutte le autorità competenti". "Non sono attività di competenza dell'autorità portuale. È un decreto di prima applicazione, sarebbe davvero il primo caso", ha spiegato il presidente dell'autorità di sistema Portuale del mar ligure orientale, Mario Sommariva.
Il presidio di solidarietà
L'arrivo è stato anticipato da un presidio di solidarietà al porto ligure. "Quello di oggi è un presidio di solidarietà, un presidio per dare il benvenuto a queste persone da parte della comunità spezzina, associazioni partiti politici e sigle sindacali. Abbiamo voluto dare un segnale per la situazione vergognosa che si è creata con le 100 ore in più di navigazione per dare un porto sicuro alla Geo Barents e crediamo che il decreto Piantedosi debba essere cambiato". Questa la spiegazione di Luca Comiti, segretario Cgil Spezia, in presidio insieme ad Arci, Anpi, PD e altre assicurazioni davanti all'ex Terminal 1 del porto della Spezia.
"Il vero presidio di protesta ci sarà lunedì mattina davanti alla Prefettura - ha aggiunto il sindacalista - perché si colpiscono le ong che salvano vite in mare e si colpiscono le persone che hanno già subito e sofferto tanto nella loro vita". In presidio un centinaio di persone con striscioni che recitano la frase "Porti aperti ai migranti" e "Porti chiusi alle armi".
Nel frattempo Aboubakar Soumahoro è arrivato al porto di La Spezia dove nel pomeriggio è attraccata la Geo Barents.
"Adesso al porto di La Spezia dove i naufraghi salvati dalla nave umanitaria #GeoBarents stanno per sbarcare - scrive su Twitter - Li attenderò per verificare le loro condizioni. Salvare vite umane è un dovere! Le ONG impegnate nel salvataggio dei profughi non possono essere criminalizzate. #NoiOra".
"Dobbiamo vedere come si applicheranno queste regole del decreto, ma a nostro avviso non abbiamo fatto niente che non sia previsto dalle regole: come ha spiegato la Guardia Costiera, se c'è una situazione di pericolo, tutti i comandanti devono fare quanto abbiamo fatto, salvare vite in mare". Così Juan Matias Gil, capo missione della Geo Barents di Medici Senza Frontiere, nel porto della Spezia. "Nell'ultimo gommone soccorso c'erano tantissimi bambini, si sentivano i pianti, le urla: cosa sarebbe stato di loro se non fossimo intervenuti, se li avessimo abbandonati in mare? - chiede Gil - sono loro le persone che salviamo in mare".
Sono due i feriti già sbarcati dalla Geo Barents nel porto della Spezia. Si tratta di due uomini, adulti, uno ferito a una gamba - una frattura a un ginocchio - e un ustionato. Gli accertamenti sanitari a bordo proseguono.
"Il ministro ci ha dato una grossa mano perché altrimenti i numeri per La Spezia sarebbero stati pesanti". Lo ha detto il sindaco della Spezia, Pierluigi Peracchini, dopo l'arrivo della Geo Barents in porto, attraccata dalle 15 a Calata Artom con 237 persone, tra cui 87 minori di cui 74 non accompagnati. Proprio "il grande numero di minori non accompagnati è una questione delicata, un compito che riusciamo ad affrontare solo con l'aiuto del Viminale. Una ventina di questi minori resteranno sulla provincia spezzina". Il sindaco nei giorni scorsi aveva scritto al ministro perché preoccupato per la possibilità che le 237 persone potessero essere destinate solo alla Spezia: "in una città con 90mila persone e già 500 migranti presenti era difficile - ha spiegato Peracchini - fortunatamente il ministro ci ha ascoltato".
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