AGI - Il caffè, gioia e delizia del risveglio, ma anche cruccio per i suoi possibili effetti collaterali. È noto, ad esempio, che la caffeina aumenta la frequenza cardiaca e la pressione sanguigna e se lo si beve troppo vicino all'ora di andare a letto, può anche disturbare il sonno. Eppure non sembra esser questo il problema principale per molti che chiedono invece, secondo quanto riporta il New York Times, se berlo la mattina prima di aver fatto colazione possa danneggiare il rivestimento dello stomaco.
I ricercatori studiano gli effetti benefici e i danni che può comportare il bere il caffè fin dagli anni ’70 e hanno stabilito che, fortunatamente, lo stomaco può resistere a tutti i tipi di sostanze irritanti, compreso il caffè, perché questa parte del corpo “ha tanti modi per proteggersi” in quanto secerne uno spesso strato di muco che crea un potente scudo tra il rivestimento dello stomaco e tutto ciò che si ingerisce.
Quindi, secondo il dottor Byron Cryer, capo di medicina interna presso il Baylor University Medical Center di Dallas, "e improbabile che il caffè, anche in forma concentrata, causi danni oggettivi allo stomaco" e in ogni caso “molto meno alle dosi tipiche contenute nelle solite bevande”.
Però il caffè ha un effetto diretto sull’intestino: può infiammare il colon e sollecitare un movimento intestinale e aumentare la produzione di acido all’interno. Quindi se, come osserva Kim Barrett, professore di fisiologia e biologia delle membrane presso l'Università della California, Davis School of Medicine, e membro del consiglio d’amministrazione dell'American Gastroenterological Association, è improbabile che bere caffè a stomaco vuoto possa causare danni seri, in teoria potrebbe semmai dare bruciore, anche se proprio una revisione del 2014 di ben 15 studi in Europa, Asia e Stati Uniti non ha trovato alcun legame tra il consumo di caffè e i sintomi di bruciore di stomaco mentre al contrario, uno studio successivo del 2020, che ha utilizzato i dati di oltre 48.000 infermiere, ha rilevato questi sintomi tra chi beve caffè. Dati contraddittori, dunque? Che fare, allora?
Secondo la dottoressa Trisha Pasricha, gastroenterologa del Massachusetts General Hospital che firma l’articolo sul Times, il consiglio è di “prendere nota dei loro sintomi” e se si nota invece “costantemente un dolore bruciante al petto o un sapore aspro in bocca dopo aver bevuto il caffè, si potrebbe prendere in considerazione di assumere un antiacido” oppure “aggiungere una spruzzata di latte o panna o ingerire un piccolo boccone di cibo per aiutare l’assunzione del liquido”. Tuttavia se non si nota alcun sintomo, “probabilmente si è una persona che non soffre di reflusso significativo dopo il caffè e allora si può continuare a berlo in pace”, suggerisce la gastroenterologa.
Insomma, i benefici del caffè sono in genere superiori ai danni possibili…