AGI - I primi a scendere dalla nave sono stati i minori non accompagnati poi le persone più fragili. La Geo Barents di Medici Senza Frontiere è arrivata questa mattina ad Ancona con 73 migranti a bordo.
Alla soddisfazione per l’andamento delle operazioni di sbarco da parte delle autorità italiane (“Una gestione ben pianificata”) fa da contraltare la voce critica della ong. “Ci vogliono tenere lontani, i migranti potevano sbarcare nel sud Italia e poi essere trasferiti qui con i pullman”. Per l’organizzazione non governativa “andava scelto il porto più vicino, non è stato rispettato il diritto internazionale”. I migranti portano sul corpo, riferisce ancora Msf, i segni delle torture subite in Libia.
Le operazioni di sbarco sono iniziate intorno alle 9.15 di questa mattina. E a toccare terra per primi sono stati 5 minori non accompagnati che necessitano di cure. Complessivamente, secondo quanto appreso dalla protezione civile regionale, sono 18 complessivamente i minorenni non accompagnati: verranno accolti all’interno dell’ex struttura alberghiera di Senigallia gestita dalla Caritas, dove sono già ospiti i 18 sbarcati dalla Ocean Viking. Gli altri migranti potrebbero essere trasferiti in strutture di accoglienza di altre regioni.
Autorità portuale: “Gestione ben pianificata”
“Un sistema che funziona non può che essere considerato: dipende dall’evoluzione di questo fenomeno che va ben oltre l’accoglienza a terra”: ha detto il presidente dell’Autorità portuale di Ancona, Vincenzo Garofalo, parlando con i giornalisti dopo l’attracco della Geo Barents alla banchina 22 dello scalo dorico. “Stiamo valutando di lasciare tutto ciò che non confligge con l’attività del porto, per rispondere ad una eventuale nuova emergenza”, ha aggiunto.
“Non sta a me dire se questa è una rotta del futuro – ha detto ancora Garofalo - non me lo sono posto come problema. Questa implicazione ha anche una relazione con clima e meteo”. Il presidente dell’autorità portuale ha anche sottolineato che “la gestione di questi due eventi” ovvero l’arrivo della Ocean Viking e della Geo Barents, coordinata dalla prefettura, è stata ben pianificata, non si è lavorato in emergenza ed ha portato a un risultato soddisfacente. Ognuno - ha concluso - ha lavorato senza stress temporale, per arrivare al giusto risultato finale”.
Pollice all’insù anche per il Prefetto di Ancona. “Siamo contenti per come stanno andando le operazioni” ha spiegato Darco Pellos, lasciando la banchina.
Msf: “Ci vogliono tenere lontani”
Ancora nodi da sciogliere, invece, per Medici Senza Frontiere che non nasconde il ‘mal di pancia’ per la linea sulle navi ong decisa dal governo: “Violato il diritto internazionale”.
“È giusto” dare una tregua alle regioni del Sud Italia, “ma i migranti potevano sbarcare là ed essere trasferiti coi pullman in poche ore, senza non fargli attraversare tutta l’Italia verso il Nord, con cinque giorni di navigazione; un altro elemento che avevamo chiesto, cioè trasbordare tutte le persone in una sola barca, è stato rifiutato. Tutto questo è la conferma che ci vogliono tenere più lontano possibile”. È la riflessione di Juan Matias Gil, capo missione di Medici Senza Frontiere secondo cui la strategia del governo “va contro il diritto internazionale perché le persone vanno sbarcate nel più breve tempo possibile e nel porto più vicino”.
“Avevamo visto le previsioni meteo", ha spiegato il capo missione di Msf, "e per questo avevamo chiesto al governo di riconsiderare questa decisione, mandandoci a 1.500 chilometri dal posto dove avevamo fatto il soccorso. È stata rifiutata categoricamente, senza possibilità di una trattativa e chi ha sofferto sono state le persone a bordo”
“A bordo della Geo Barents abbiamo sentito storie non isolate di vittime di tortura. Le persone che sono con noi sono molto giovani: le hanno viste o le hanno subite, questa è la realtà della Libia e continuerà a succedere”, rircorda infine il capo missione di Msf.