AGI - Festeggiata speciale con un onore e un onere importante: portare via tutte le feste natalizie in un colpo solo. Ma la Befana è anche una figura spesso offesa, immaginata come una 'signora' molto poco avvenente. Così essere accomunati a lei può essere percepito come un epiteto tale da essere portato davanti a un Tribunale.
Come ricorda il sito giuridico dello Studio Cataldi, sono diverse le occasioni in cui perfino la Cassazione si è trovata a giudicare sulla 'Suprema vecchina'. In una sentenza di qualche anno fa, confermò la condanna per il reato di molestie nei confronti di una donna che aveva inviato due messaggi offensivi al cellulare della cognata, dandole appunto della befana.
Di recente, gli ermellini si sono occupati della diatriba tra due donne. 'Befana' è stato la definizione data da una all'altra, una funzionaria della Corte della Corte d'Appello, e non certo come un complimento, accompagnata da altre minacce che l'hanno costretta a rifugiarsi nella sua auto per sfuggire all'aggressione. In primo grado è stata assolta per il reato di violenza o minaccia a pubblico ufficiale ma la decisione è stata ribaltata dalla Corte d'Appello.
In un'altra vicenda processuale l'icona del sei gennaio è stata tirata in ballo perché nel corso di una manifestazione in occasione dell'Epifania un vigile del fuoco è stato travestito da Befana e con l'uso di un sistema di funi, è stato issato sul campanile della chiesa. Secondo i piani, avrebbe dovuto sorvolare la piazza, lanciare caramelle ai bambini e calarsi da un punto prestabilito della piazza in modo controllato.
La festa però è finita in modo disastroso. Le funi non sono state allestite bene e ed è finito contro le pareti del campanile. Risultato: condanna di chi lo aveva 'lanciato' in un'impresa dal Superman più che da Befana per lesioni colpose aggravate a causa della violazione delle norme antinfortunistiche.
Secondo la Cassazione, sono state violate le regole contro gli infortuni sul lavoro tenuto conto della circostanza che pur trattandosi di un'attività di beneficienza si era svolta in orario di servizio degli operanti, "con utilizzo di attrezzature e mezzi in dotazione alla stazione dei vigili del fuoco di cui certamente gli operanti non avrebbero potuto usufruire a titolo personale".