AGI - I soccorsi e gli sbarchi non si fermano. Quasi 500 i migranti approdati in 24 ore a Lampedusa dove l'hotspot torna a numeri d'emergenza; 546 quelli soccorsi da Guardia costiera e Guardia di finanza, distribuiti tra Sicilia e Calabria. E la Geo Barents, la nave di ricerca e soccorso di Medici senza frontiere, intanto è in navigazione verso Taranto, dove arriverà domani mattina con gli 85 a bordo: 41 tratti in salvo e 44 trasbordati da un mercantile. Operazioni entrambe eseguite su richiesta dell'Imrcc, sottolinea la ong.
Nella notte a Lampedusa sono approdati, a bordo di cinque piccoli natanti, 198 migranti. Si aggiungono ai 254 sbarcati in precedenza da sei imbarcazioni. A soccorrere gli ultimi arrivati sono stati gli uomini di Guardia di finanza e Guardia costiera. Barche che risultano tutte salpate da Sfax, in Tunisia.
Hotspot in affanno
Ancora in affanno l'hotspot dell'isola dove ci sono 1.208 ospiti, oltre il triplo della capienza massima prevista fissata in poco meno di 400. La prefettura di Agrigento, d'intesa con il Viminale, ha disposto il trasferimento di 200 migranti a Porto Empedocle.
Sono 546 le persone salvate da motovedette di Guardia costiera e Guardia di finanza a circa 26 miglia a sud-est delle coste di Siracusa e assegnate ai porti di Messina, Catania e Roccella Ionica. Di loro 198 sono stati condotti a Catania su nave Dattilo della Guardia costiera; 196 a Messina e altri 152 a Roccella Jonica, al largo della quale è stato poi operato un secondo soccorso a favore di 77 migranti.
Meloni: "É finita l'Italia che fa finta di non vedere"
Sul tema interviene la premier Giorgia Meloni: "Immigrazione illegale e tratta di esseri umani: è finita l'Italia che si accanisce con chi rispetta le regole e fa finta di non vedere chi le viola sistematicamente", scrive su Instagram la presidente del Consiglio postando un video in cui spiegava le norme contenute nel dl sulle Ong che ha "come obiettivo il rispetto del diritto internazionale, che non prevede che ci sia qualcuno che può fare il traghetto nel Mediterraneo o in qualsiasi altro mare e fare la spola tra gli scafisti per trasferire gente da una nazione all'altra".
Le norme del governo "vogliono circoscrivere il salvataggio dei migranti a quello che è previsto dal diritto internazionale con alcune regole abbastanza semplici: se tu ti imbatti in una imbarcazione e salvi delle persone le devi portare al sicuro, quindi non le tieni a bordo della nave continuando a fare altri salvataggi multipli finchè la nave non è piena". Poi "chiediamo che ci sia coerenza tra le attività che alcune navi svolgono nel Mediterraneo e quello per cui sono registrate: navi commerciali che si mettono a fare la spola per il salvataggio dei migranti è una cosa che stride abbastanza".
Dopodichè servono "screening di chi è a bordo, informazioni chiare sui meccanismi di salvataggio, regole per impedire che nel raccogliere queste persone a bordo non si metta a repentaglio la sicurezza dell'imbarcazione alla quale ci si avvicina. Norme stringenti che ci consentono di rispettare il diritto internazionale". Se quelle norme non vengono rispettate "non c'è autorizzazione a entrare in acque internazionali, e se si viola quell'autorizzazione si procede con fermo amministrativo dell'imbarcazione la prima volta per due mesi, la seconda con sequestro ai fini della confisca.
Lo facciamo per rispettare il diritto internazionale ma anche i migranti" contro lo sfruttamento da parte di "scafisti senza scrupoli che il governo italiano vuole combattere".