Marcia per i diritti umani a Roma, cori e sostegno alle donne iraniane
Mattarella: "Dignità, libertà e giustizia sono un traguardo non raggiunto in molti Paesi", il mesaggio del Capo dello Stato in occasione della Giornata Mondiale.
AGI - Roma si è mobilitata per i diritti umani nella Giornata mondiale. "No alle dittature": cori contro le violenze sulle donne in Iran sono stati al centro della mobilitazione organizzata, nella Capitale, dal Partito radicale. In marcia politici, attivisti ed esponenti della società civile.
Dopo la partenza in mattinata da piazza della Repubblica il corteo è arrivato in piazza Madonna di Loreto dove è iniziato il deflusso. Nonostante la pioggia sulle strade romane hanno sfilato circa 250 persone.
No alla dittatura", "Italia bella mia sii la voce mia" e "Repubblica Islamica fuori dall'Italia". Sono questi i cori dei manifestanti che sono partiti da piazza della Repubblica, nel centro della Capitale, per il corteo che arriverà a piazza Madonna di Loreto, passando per via Cavour e i Fori Imperiali. La marcia "Vita Libertà - Diritti Umani per tutti e ovunque" è organizzata dal Partito Radicale.
"Siamo di nuovo qua, in piazza, a denunciare quello che sta accadendo in Iran. Ma siamo anche qui a denunciare il silenzio colpevole della comunità internazionale. Anche dell’Italia che ha aspettato che fosse eseguita la prima condanna a morte per prendere una posizione netta contro il governo iraniano. E' qualcosa. Ma non basta. In questi mesi siamo stati lasciati soli. Isolati. Come se la nostra protesta fosse una questione privata". Sono le parole degli esponenti del comitato "Donna, vita libertà di Roma" presenti in piazza della Repubblica.
"Una vicenda da tenere nascosta, nell’attesa, magari, che si calmassero le acque. La Farnesina che a ottobre aveva espresso cordoglio immediato alle autorità iraniane dopo l’attacco terroristico di Shiraz, per troppo tempo ha taciuto sul massacro in corso. E noi non ce lo siamo dimenticati. Non lo possiamo dimenticare", spiegano le manifestanti.
"Due giorni fa Mohsen Shekari è stato ucciso. Aveva solo 23 anni, amava la vita e la libertà. E' il primo manifestante condannato a morte. Ma non sarà l’unico. La lista donne e uomini innocenti che - concludono - saranno giustiziati è lunga e aumenta di giorno in giorno. Dall’omicidio di Mahsa Amini, sono state uccise circa di 500 persone. Oltre 20 mila sono state arrestate. Molti vengono condannati senza nemmeno un processo".
"Il governo italiano sta facendo troppo poco per noi. Non ci servono condanne a parola, ma occorrono i fatti: noi chiediamo l'espulsione degli ambasciatori dell'Iran" ha detto all'AGI una manifestante iraniana di 40 anni durante il corteo.
"Siamo qui per chiedere al mondo che sia la nostra voce: il regime islamico deve smettere di uccidere i nostri giovani", aggiunge la 40enne che ha nelle mani uno stendardo con scritto: "No alle esecuzioni in Iran".
"Siamo tutti Mohsen". È il coro dei manifestanti che stanno passando su via Cavour, a Roma, verso piazza Madonna di Loreto, dove si concluderà il corteo. Mohsen Shekari è il primo manifestante 23enne condannato a morte e giustiziato questa settimana. La marcia "Vita Liberta' - Diritti Umani per tutti e ovunque" è organizzata dal Partito Radicale.
La manifestazione, nel pomeriggiom davanti all'ambasciata dell'Iran in via Nomentana, a Roma. "Libertà, libertà per l'Iran", è il coro degli attivisti.
"Italia caccia via assassini" e "Italia caccia via terroristi", le frasi scandite con forza. Diverse le persone presenti, molte delle quali hanno già partecipato al corteo di questa mattina che da piazza della Repubblica è arrivato a piazza Madonna di Loreto.