AGI - Una "profonda revisione" della disciplina delle intercettazioni. Ad annunciarla è stato il Guardasigilli Carlo Nordio durante la sua audizione in Commissione Giustizia del Senato.
"Vigileremo in modo molto rigoroso sulla loro diffusione arbitraria e impropria", ha aggiunto. Il numero di intercettazioni in Italia "è di gran lunga superiore alla media europea, con un costo molto elevato di centinaia di milioni di euro", ha rilevato il ministro, sottolineando inoltre che "non si è mai vista una condanna sulla sola base di intercettazioni".
E in quanto alle misure per evitare la diffusione delle intercettazioni il ministro è stato chiaro: "Ogni qualvolta usciranno violazioni del segreto istruttorio in tema di intercettazioni l'ispezione sarà immediata e rigorosa".
Nel corso dell'audizione Nordio ha anticipato che alcune delle riforme in materia di giustizia "richiederanno una revisione costituzionale". Il ministro, in particolare, ha parlato di "riforma garantista e liberale" da realizzare "in parte con leggi ordinarie e in parte con revisione costituzionale".
"La nostra giustizia soffre di infinite criticità che sono un freno per l'economia e disincentivano gli investimenti, comportando una perdita di Pil di quasi il 2%". ha detto il guardasigilli, in audizione in Commissione Giustizia al Senato.
In particolare, per quanto riguarda la giustizia penale, il Guardasigilli ha rilevato attuali "contraddizioni insanabili" che "vanno risolte", adeguando il codice penale "ai principi costituzionali" e con la "completa attuazione" del codice Vassalli sulla procedura penale.
Tra i temi toccati da Nordio, in particolare, la "presunzione di innocenza" che "continua ad essere vulnerata", un'azione penale "arbitraria e talvolta capricciosa" e la custodia cautelare "come strumento di pressione".
Nordio ha citato poi il caso dell'abuso d'ufficio. Su questo reato "le statistiche sono a dir poco allarmanti", secondo il ministro della Giustizia che ha sottolineato come "su 5.400 procedimenti nel 2021, 9 si sono conclusi con condanne davanti al gip e 18 in dibattimento".
Inoltre, tali procedimenti "hanno un costo medio insostenibile" e "occorre acquisire materiale cartaceo e pareri che confondono i magistrati e si riducono in assoluzioni, non luoghi a proedere o archiviazioni", ha aggiunto il ministro. Infine parole nette sulla separazione della carriere: "Non ha senso l'appartenenza dei pm allo stesso ordine dei giudici: svolgono un ruolo completamente diverso".