AGI - È stato identificato, grazie alle telecamere e alle numerose testimonianze, il camionista che ha travolto e ucciso il campione di ciclismo veneto Davide Rebellin, mentre era in sella alla sua bici lungo la regionale 11 a Montebello Vicentino. È un camionista tedesco di 62 anni, che si era fermato ed è poi ripartito. L'uomo non può essere arrestato perché in Germania non esiste il reato di omicidio stradale.
Alcuni passanti avevano raccontato che l'autista era sceso dal mezzo per avvicinarsi a Rebellin, ma subito dopo era fuggito. Il camionista era arrivato in Italia quello stesso giorno per caricare merce all'interporto di Verona e dalla città scaligera i militari sono risaliti all'identità del conducente, fratello del titolare dell'impresa intestataria del tir.
Il camionista aveva già dei precedenti, avendo patteggiato con il tribunale di Foggia una pena per non essersi fermato in un incidente che aveva causato danno alle persone. Pensa che si era estinta nel tempo. Nel 2014 gli era stata anche ritirata la patente a Chieti per guida in stato di ebbrezza.
Al camionista sono contestati i reati di omicidio stradale e fuga del conducente. L'uomo, spiega la Procura vicentina in una nota, era alla guida di un autoarticolato Volvo con targa tedesca ed è stato riconosciuto grazie alle immagini delle videocamere della zona. Secondo alcune testimonianze il camionista, dopo aver investito l'ex campione di ciclismo, è sceso dal mezzo per poi risalire a bordo ed allontanarsi. Ora il presunto pirata della strada e' tornato in Germania.
"Nelle immediatezze del fatto - ha dichiarato Giuseppe Moscati, comandante provinciale dei carabinieri di Vicenza - è stato attivato uno strutturato e capillare sistema di ricerche sia sul campo - attraverso il coordinamento di tutte le centrali operative e i Carabinieri sul territorio, in sinergia con le altre forze dell'ordine - sia, una volta acclarata l'origine del sospettato, all'estero, mediante i canali Interpol, di cooperazione internazionale. Da qui - continua il militare - ne è derivata una minuziosa ricostruzione dei successivi spostamenti del cittadino tedesco, in viaggio verso il paese di origine. Non sappiamo - conclude - se ciò basterà ad alleviare il dolore che sta attraversando la comunità locale e italiana tutta, ma rivolgo il ringraziamento a tutti coloro i quali, dalle Istituzioni alla gente comune, hanno sostenuto i carabinieri nelle ricerche, supportandoli alla veloce individuazione ed identificazione dell'indagato".