AGI - Saltando a pié pari l'autunno, il 'Generale Inverno" è arrivato sul Belpaese, portando piogge, neve ma anche danni alluvionali. Il peggio lo hanno visto soprattutto in Sardegna, Abruzzo e Campania. L'acqua dal cielo ha causato l'esondazione del fiume Temo, nell'Oristanese, e messo in pericolo la vita di tre coppie di anziani con difficoltà motorie, che nella notte sono state evacuate nella notte a Bosa.
L'onda di esondazione proveniente dalla Diga Santu Crispu, a monte di Bosa, attorno alle 6 del mattino ha cominciato ad attraversare l'abitato e molte imbarcazioni ormeggiate sono state trascinate verso il mare. La borgata di Marceddì nel territorio di Terralba (Oristano) è stata allagata dall'acqua dell'omonimo stagno e del mare antistante.
"Non ho mai visto il mare gonfio e l'acqua alta come stavolta", ha dichiarato Antonio Loi, presidente del Consorzio cooperative riunite della pesca di Marceddì. Nel Sassarese alberi sradicati, cornicioni pericolanti e cartelli stradali divelti hanno costretto le squadre dei vigili del fuoco a una cinquantina di interventi. Un altro fiume ha dato brutte sorprese nel Salernitano: l'Irno, tracimando, ha intrappolato due famiglie e i dipendenti di una piccola azienda, rimaste bloccate in casa a Pellezzano in località Cologna.
La Campania, come previsto dall'avviso di allerta meteo 'arancione', è stata investita da piogge abbondanti e forti raffiche di vento. A Napoli, mareggiata con danni e venti fino a 110 chilometri orari. Interrotti, nel golfo di Napoli, molti collegamenti con le isole. Nel capoluogo di Regione, rami spezzati soprattutto nelle zone alberate, piante cadute dai terrazzi e cartelloni pubblicitari pericolanti. A Caivano, un'insegna pubblicitaria è caduta su un'auto, non si registrano feriti. In diverse zone della Campania sono caduti alberi a causa del vento.
Il terzo fiume sotto monitoraggio è il Pescara, in Abruzzo. Nelle ultime ore il livello si è improvvisamente alzato nel capoluogo, tanto che è stata disposta e poi revocata la chiusura della golena Nord. In alcuni punti del tratto urbano aveva superato gli argini, invadendo il manto stradale. Era stato attivato il semaforo rosso e il lungofiume era stato vietato al transito. Allarme poi rientrato, con la conseguente riapertura della golena Nord. "Più che di una piena - dice l'assessore comunale alla Protezione civile, Eugenio Seccia - si è trattato di una sorta di reflusso alla foce del fiume, che non riusciva a defluire a causa dell'alta marea".
"La Sala operativa della Protezione Civile - ha detto il presidente della Regione, Marco Marsilio - monitora costantemente la situazione. Il picco delle precipitazioni in Alto Sangro è passato e le previsioni per le prossime ore volgono al meglio. Non abbassiamo la guardia e raccomandiamo a tutti comportamenti prudenti fino a cessato allarme. Grazie alle donne e agli uomini dell'Agenzia regionale di Protezione civile che dalle prime luci dell'alba garantiscono la nostra sicurezza". Il maltempo non ha risparmiato la capitale: le zone più colpite sono quelle dei Castelli Romani, Prenestina e Tiburtina.
A Ostia, nell'area di Idroscalo, è crollata una porzione della banchina di protezione in prossimità del tratto costiero. A scopo precauzionale, gli occupanti di tre abitazioni sono stati temporaneamente allontanati. Tivoli e Velletri, oltre a Roma, i comuni piu' colpiti nel Lazio, mentre a Ravenna, in Romagna, e a Gallipoli, in Puglia, il mare ha invaso le strade costiere.
In Sicilia un albero è caduto su un'auto in transito sulla A18, Messina-Catania, tra Giardini e Fiumefreddo, nei pressi dell'area di servizio Calatabiano. Ci sono stati tre feriti lievi, trasportati in ospedale con l'ambulanza del 118. Anche domani allerta gialla sull'isola. "Persistono - si legge nel bollettino della Protezione civile - venti da burrasca a burrasca forte dai quadranti occidentali, con raffiche di tempesta. Forti mareggiate su tutte le coste esposte".
Il maltempo, che dovrebbe attenuarsi nei prossimi giorni, per alcuni territori è 'bel tempo': l'attesa seconda nevicata della stagione sulle montagne del Trentino Alto Adige non si è fatta attendere. Da Innsbruck in Tirolo alle montagne del Trentino meridionale, la prima importante nevicata della nuova stagione ha portato fiocchi bianchi anche a basse quote.
In mattinata le neve è caduta ai 500 metri di San Cristoforo di Pergine Valsugana in provincia di Trento. Il limite delle nevicate resta tra i 700 e i 1000 metri. Gli impiantisti che stanno approntando le piste in vista dell'inizio dell'attesa stagione sciistica che si preannuncia senza restrizioni dovute al coronavirus. Dolomiti Superski, il piu' grande carosello d'Europa, ha annunciato che non ci saranno aperture anticipate ma sabato 26 saranno aperti sicuramente gli impianti