AGI - Costringeva i dipendenti a votare il figlio. Con questa accusa gli agenti della Digos di Foggia e della Polizia postale hanno eseguito una ordinanza applicativa della misura interdittiva del divieto temporaneo di contrattare con la pubblica amministrazione e del divieto temporaneo di esercitare attività di impresa e di ricoprire uffici direttivi a carico di un ex presidente di una società cooperativa, concessionaria di un appalto pubblico relativo alla fornitura di servizi per gli asili nido comunali.
L'imprenditore è accusato di violenza o minaccia a un pubblico ufficiale o a un incaricato di un pubblico servizio, violenza o minaccia per costringere a commettere un reato, istigazione alla corruzione, violenza privata, violenza o minaccia a un elettore.
Le indagini dirette dalla procura di Foggia sono iniziate dopo un esposto di una persona che avrebbe riferito lo sfogo di alcune lavoratrici della società cooperativa circa il clima ricattatorio esistente. Avvalendosi della sua carica sociale e del suo ruolo di datore di lavoro, l'uomo avrebbe minacciato le lavoratrici, prospettando loro un licenziamento e mancato rinnovo contrattuale, nel caso in cui non avessero votato per il proprio figlio, candidato alle elezioni del 2019.
Nel 2020 sempre nell'ambito delle consultazioni elettorali, sono stati raccolti gravi indizi di colpevolezza nei confronti di 21 persone, per corruzione elettorale: in cambio di denaro o altro vantaggio, avrebbero espresso il proprio consenso elettorale in favore di un candidato, fornendo come prova del voto uno scatto fotografico effettuato all'interno della cabina elettorale.