AGI - Incuneato al confine tra il Piemonte e la Francia, Sancto Lucio de Coumboscuro, piccolo villaggio isolato in quasi tutti i sensi, non è affatto facile da raggiungere. Per arrivarci si deve scendere all’aeroporto di Torino, prendere un treno e poi un autobus oppure guidare a lungo dal Sud della Provenza per poterlo raggiungere.
Soprannominato la “Piccola Provenza d’Italia”, al di là del nome, Sancto Lucio de Coumboscuro ha una sua propria caratteristica: la sua lingua ufficiale ancor oggi è il provenzale, “un antico dialetto neolatino medievale dell'occitano, la lingua parlata in tutta la regione francese dell'Occitania”, spiega il sito della Cnn nella pagina dedicatas ai viaggi e al turismo.
Nel Comune di Monterosso, Coumboscuro è il vallone laterale della Valla Grana in provincia di Cuneo e nel villaggio vivono solo una trentina di persone per le quali la vita è tutt'altro che facile. Coumboscuro è in gran parte formato da famiglie di pastori, che spesso trovano le loro mandrie attaccate dai lupi che qui vagano numerosi.
L'elettricità è spesso fuori uso per settimane durante l'inverno mentre la connessione a Internet è ai minimi livelli. E quando manca la corrente si ricorre alle vecchie lampade ad olio. Non ci sono bar, supermercati, ristoranti, alberghi ma un solo B&B con poche stanze.
E “coloro che prenotano per dormire nelle tradizionali capanne di legno assaggiano i prodotti freschi del frutteto e hanno la possibilità di acquistare lana premium di una pecora italiana autoctona chiamata Sambucana, nota anche come Demontina”, riferisce la Cnn, che sottolinea come qui “non c’è la Tv”.
Quella di Sancto Lucio de Coumboscuro è una comunità socio-culturale e linguistica che risale a secoli e che ha un forte senso di identità e appartenenza territoriale, di coesione. Anche se l’area della regione Piemonte in cui il piccolo paese si trova “è passata più volte nella storia tra il dominio italiano e quello francese, il che in qualche modo spiega ii fatto che i locali non si sentono né italiani né francesi, semplicemente provenzali”, sottolinea il giornale.
Circondato da boschi di noccioleti e frassini, è suddiviso in 21 minuscoli borghi disseminati nell'incontaminata Valle Grana, ciascuno composto da poche abitazioni in pietra e legno.
Le frazioni sono collegate da percorsi di trekking, mountain bike ed equitazione costellati di installazioni di land art, il suo centro storico è costituito da “solo otto pittoresche casette”. C’è tuttavia un Museo Etnografico Coumboscuro e un Centro di studi provenzali che tiene corsi di lingua provenzale e scrittura per principianti adulti e bambini.
Il provenzale, tuttavia, “rimane una lingua in via di estinzione a rischio di estinzione”, annota la Cnn, tanto da esser stato inserito nell’Atlante delle lingue del mondo in pericolo dall’Unesco dal 2010.