AGI - È polemica a Novara per la presenza di un mezzo blindato dell'esercito, un piccolo carro armato, con il cannone puntato verso i portici nella piazza antistante la cattedrale. Il mezzo, in dotazione alla brigata corazzata Centauro è stato posizionato insieme ad altre attrezzature militari del reggimento Nizza Cavalleria in occasione dei festeggiamenti per il centenario dell'Associazione Nazionale Alpini di Novara.
Un accostamento che ha fatto storcere il naso a molti, in particolare nel mondo cattolico e delle associazionismo, con espressioni di condanna e riprovazione sui social.
Parlando con l'AGI, don Renato Sacco, parroco di Cesara sul lago d'Orta e coordinatore nazionale di Pax Christi, figura di riferimento a livello nazionale del mondo pacifista, si domanda "chi ha voluto mettere il 'cappello' della guerra sulla festa degli Alpini? Non era meglio mettere qualche grande foto della solidarietà degli alpini in occasioni di terremoti, alluvioni o altro?".
Don Sacco, che sta rientrando in Italia dall'Ucraina dove era in una carovana di pace promossa da Stopthewarnow, in un intervento che apparirà domani sul bisettimanale locale Corriere di Novara, critica la scelta di esporre "uno strumento che ostenta guerra, forza e violenza".
Dal canto suo l'amministrazione comunale di centrodestra, che ha patrocinato l'iniziativa, per bocca dell'assessore alla sicurezza Raffaele Lanzo, respinge le polemiche. "Premesso che noi siamo assolutamente contro tutte le guerre - dice all'AGI Lanzo - e che comunque rispettiamo le opinioni di tutti, riteniamo che non ci sia motivo per creare un caso. Anche questa mattina c'erano moltissime famiglie con bambini in coda per salire sul mezzo. La gente sta mostrando molto entusiasmo per la vicinanza dell'esercito. Del resto seguendo il filo del ragionamento di chi protesta, per il fatto che in Ucraina c'è la guerra, dovremmo togliere le pistole agli agenti di polizia."