AGI - Due persone, un uomo e una donna di origini ucraine, rispettivamente di 39 e 25 anni, sono state fermate per l'omicido di Anna Maria Burrini, l'anziana di 81 anni trovata senza vita nel suo appartamento in via Largo Sassetta a Siena, lo scorso 27 settembre.
La coppia fermata dovrà rispondere di rapina aggravata e omicidio doloso. Inoltre un uomo di 23 anni, nato e residente a Siena, è stato denunciato in libertà per gli stessi reati.
Questo l'esito dell'attività investigativa portata avanti per oltre 48 ore dai poliziotti della Squadra Mobile della Questura di Siena e dal Pubblico Ministero, Nicola Marini, dopo il ritrovamento del corpo senza vita dell'anziana 81enne all'interno della sua abitazione.
Secondo quanto emerso dal lavoro degli investigatori, la coppia ha prima cercato di addormentarla con un siero contenuto in un succo. Ma non ci sarebbero riusciti. E cosi l'hanno strangolata con un laccio da scarpa e spostato successivamente il corpo della donna dalla cucina al suo letto. Cosi' e' morta Anna Maria Burrini, la donna di 81anni trovata senza vita nella sua casa di Largo Sassetta.
Le indagini della polizia, coordinate dalla procura della Repubblica del Tribunale di Siena, hanno portato all'arresto di un uomo e di una donna di origini ucraine, zio e nipote di 39 e 25 anni, che sono state fermate per concorso in rapina aggravata e omicidio doloso. Denunciato per gli stessi reati anche un 23enne senese.
Intorno alle 19.50 dello scorso martedì, la sala operativa della Questura di Siena e' stata allertata dai vigili del fuoco e dai sanitari del 118 sull'intervento che stavano effettuando nell'abitazione.
Quando sono arrivati sul posto gli agenti hanno constatato che il corpo dell'81enne era riverso, in posizione supina, nel letto della sua camera, con segni evidenti riconducibili ad uno strangolamento. La stanza era in disordine e mancavano oggetti personali della donna.
Sono stati così attivati i poliziotti della squadra mobile della Questura di Siena e quelli della scientifica di Siena e Firenze e il medico legale.
Da qui sono partite le indagini, andate avanti senza sosta fino alla notte appena trascorsa. La signora affittava da anni le camere da letto del suo appartamento. Proprio il 39enne, un operaio, aveva vissuto fino ad un anno fa nella casa della vittima. Ma ad informarlo sulla situazione economica della donna, che era benestante, secondo quanto emerso durante la conferenza della polizia, e' stato invece il giovane 23enne, nato e residente a Siena. Cosi', dopo un po' di tempo, e' partito il piano dello zio e della nipote, una donna delle pulizie.
La giovane e' stata presentata ad Anna Maria Bernini come una persona che era interessata ad acquistare uno degli immobili di proprieta' dell'anziana.
Da qui il piano per derubarla. Tanto che, fermato per un controllo in strada, il 39enne è stato trovato in possesso dei gioielli della donna. Monili che sono stati riconosciuti da alcuni testimoni. E sua nipote invece, incalzata dalle domande degli investigatori, e' crollata confessando il coinvolgimento nella morte della Burrini.
La refurtiva in contanti sarebbe di 1500 euro ma ci sono anche altri preziosi, il cui valore deve essere quantificato, tra cui gioielli e catenine, di cui uno che e' stato venduto ad un compro oro. Il 23enne avrebbe ricoperto un ruolo marginale nella vicenda per cui è stato denunciato in stato di liberta' mentre i due ucraini si trovano ora in carcere.
Sia il questore di Siena Pietro Milone che il pm Nicola Marini hanno sottolineato il "grande lavoro" condotto in sinergia tra forze dell'ordine e procura. "Queste erano persone che conoscevano la signora. E l'hanno avvicinata. Questo deve farci stare attenti nel tutelare le persone delle fasce piu' deboli, come gli anziani", ha detto Milone