AGI - Anche l'acquisto di una camicia può diventare l'aggancio per un'estorsione sessuale. La no-profit PermessoNegato ha segnalato tentativi di adescamento su Vinted, piattaforma per la vendita e lo scambio tra privati di articoli, in particolar modo abbigliamento e accessori.
Come funziona l'adescamento
L'ipotetico compratore - spiega PermessoNegato sul suo profilo Instagram - invita il venditore a uscire dall'app ufficiale per dialogare direttamente della vendita. Ci si sposta quindi su Whatsapp, Telegram o Instagram. Accettare è il primo errore. Vinted, come tutte le app riconosciute sicure, ha un regolamento che tutela i propri utenti. Ma può farlo solo fino a quando si utilizzano ambienti ufficiali.
Sfruttando questa prima crepa, il falso compratore si finge interessato a un prodotto e - con la scusa di vederlo indossato - chiede al venditore immagini sempre più esplicite. Per ottenerle, prova a creare un rapporto di fiducia inviando foto altrettanto intime, che però – ipotizza la ong – con tutta probabilità appartengono a una precedente vittima. In alcuni casi, la truffa potrebbe avere scopi estorsivi (il cosiddetto sextortion): si chiede alla vittima denaro minacciandola di diffondere pubblicamente le sue foto intime.
I rischi dell'estorsione sessuale
Negli ultimi mesi, PermessoNegato - associazione che si occupa del supporto tecnologico e legale alle vittime di pornografia non-consensuale e violenza online - ha individuato una decina di casi. Si tratta di numeri ancora limitati rispetto ad altri approcci. “Ci ha però allarmato il modello di attacco utilizzato, ripetuto in modo identico per tutti i casi in esame”, spiega l'associazione all'AGI.
Vinted, inoltre, “offre un terreno estremamente fertile per questo tipo di truffe, in quanto si tratta di un ambiente prettamente femminile e con un livello di attenzione basso alla tematica della diffusione non consensuale di contenuti. Nessuno si aspetterebbe mai di cadere in un tentativo di adescamento mentre cerca di vendere il proprio usato”.
Proprio il caso Vinted evidenzia quanto sia importante aumentare la consapevolezza sui rischi presenti in qualunque strumento digitale e su qualsiasi piattaforma, anche se molto sicura. PermessoNegato non si è quindi limitato a denunciare ma ha indicato alcuni consigli per ridurre i rischi.
Come evitare le truffe
È necessario “utilizzare sempre la chat interna di Vinted per parlare con ipotetici acquirenti”, rifiutando il passaggio a un altra app di messaggistica. Bisogna “riflettere prima di inviare foto di seminudo a una persona sconosciuta. Un ipotetico compratore non ha bisogno di una foto intima mentre lo indossate”. I pagamenti devono essere effettuati solo “attraverso il sistema messo disposizione dalla piattaforma”.
Cosa fare in caso di attacco
Se si individua un tentativo di adescamento o si cade vittima di truffa, “è fondamentale effettuare tempestivamente una segnalazione al team di sicurezza della piattaforma, in modo che possa prendere dei provvedimenti nei confronti dell'utente malintenzionato”.
In caso di tentata estorsione, “pagare non è mai una buona idea, per due motivi: in primis perché non fermerà gli attaccanti, che anzi potrebbero pretendere sempre di più. In secondo luogo perché si tratta di vere organizzazioni criminali”. Pagare vuol dire alimentarle e rafforzarle.
È poi possibile contattare PermessoNegato, che offre servizi gratuiti alle potenziali vittime: un colloquio con dei legali che indicheranno le possibili tutele; l'attivazione di una procedura di rimozione preventiva che impedisce la diffusione di materiale intimo consensuale su Instagram e Facebook; grazie a una partnership con il gruppo Meta, la richiesta di disabilitazione dell'account del malintenzionato su Facebook, Instagram e Whatsapp.