AGI - È una strage quella provocata dalla spaventosa ondata di maltempo che ha travolto le Marche. Sale a 10 il numero delle vittime, mentre rimane 4 il numero dei dispersi. Ad annunciarlo è stato il presidente del Consiglio, Mario Draghi, durante una conferenza stampa sull'ondata di maltempo.
Il Consiglio dei ministri ha anche dichiarato lo stato di emergenza per la regione Marche. Il primo stanziamento, ha detto Draghi che dopo aver incontrato la stampa andrà nei luoghi del disastro, è di 5 milioni di euro.
Draghi arriverà alle 18.15 circa ad Ostra, nelle Marche, insieme al capo della Protezione civile Curcio e farà una visita in auto della zona alluvionata. Nella frazione di Pianelle, Draghi incontrerà il presidente della Regione, il prefetto di Ancona, il capo dei Vigili del Fuoco e il sindaco di Ostra. A seguire è previsto il trasferimento alla sede del Comune di Ostra dove si svolgerà una riunione operativa con il coordinamento dei soccorsi e con le autoritò locali.
La procura di Ancona ha intanto aperto un fascicolo d'inchiesta che ipotizza i reati di inondazione e omicidio colposo.
È ancora in corso il vertice nel palazzo della Regione Marche ad Ancona tra il capo della Protezione civile, Francesco Curcio, il presidentedella Regione, Francesco Acquaroli, gli assessori regionali alla Protezione civile e alla Sanità, nonché il prefetto di Ancona, Darco Pello.
Luigi D'Angelo del Dipartimento nazionale spiega: "Sono caduti circa 420 millimetri di pioggia in due o tre ore", "c'è il massimo impegno sul territorio".
La mamma e il suo bimbo
Quattro vittime sono state ritrovate in un garage a Pianello di Ostra, una a Trecastelli, una a Barbara e un'altra a Bettolelle. Tra le persone disperse ci sono due bambini: uno, di 8 anni, che era scivolato via dalle braccia della mamma, poi salvata dai vigili del fuoco nei pressi di Ostra; e una ha 10 anni, e non si trova come sua madre.
"È caduta una quantità d'acqua che non vedevamo da mesi", dicono i primi cittadini "che dio ci aiuti" "Stanno operando protezione civile volontariato, vigili del fuoco e forze dell'ordine - aggiunge D'Angelo - elicotteri messi a disposizione dalla Difesa con capacità operative nelle ore notturne". In poco tempo le vie cittadine "si sono trasformate in fiumi".
"Che Dio ci aiuti", scrive sui social il sindaco di Barbara (Ancona), Riccardo Pasqualini. La situazione, aggiunge, "sia lato Castelleone sia lato Serra de Conti, è veramente drammatica e tragica. Invito, se non assolutamente urgente e necessario, di non uscire e di non utilizzare la macchina, è troppo pericoloso e a rischio vita".
L'energia elettrica non è stabile per via di "una situazione severa ed estesa, che coinvolge contemporaneamente tre province, circa 20 comuni". Problemi anche per le linee telefoniche.
Gubbio chiederà lo stato di calamità
"Chiederemo lo stato di calamità naturale, nonché un grande sostegno da parte della Regione Umbria, visto che le situazioni di dissesto sono di competenza regionale" ha detto il sindaco di Gubbio, Filippo Mario Stirati, "Stiamo lavorando in queste ore sia insieme alla Provincia sia insieme alla Protezione Civile: ci sono famiglie e imprese in difficoltà, motivo per cui occorrono interventi straordinari e risorse straordinarie, per un territorio che è il più grande dell'Umbria e presenta problematiche enormi".
"Siamo al lavoro con il nostro ufficio tecnico, i mezzi comunali e il settore operaio da ieri pomeriggio, ininterrottamente, ma gli sforzi da fare sono ben al di sopra delle nostre possibilità" evidenzia ancora il sindaco di Gubbio. Tra le zone piu' colpite ci sono quella del buranese, dove, come fa sapere l'assessore ai lavori pubblici, Valerio Piergentili, "si registrano diverse frane, a San Bartolomeo, in particolare, sia sul confine con Pietralunga sia al confine con le Marche e Cantiano. La strada della Contessa è stata chiusa da Anas, siamo in attesa di un bollettino per capire l'entità dei danni e i tempi di riapertura". "Stiamo intervenendo coi nostri mezzi da ieri notte - sottolinea ancora Piergentili - nella ferma volontà di riuscire a far ripartire il più velocemente possibile la viabilità sulle strade di nostra competenza, ma è evidente che da soli non riusciamo ad affrontare l'entita' enorme dei disagi che stiamo vivendo".
Scuole chiuse
Il sindaco di Barbara ha firmato un'ordinanza, che prevede per oggi la chiusura di tutte le scuole. Analoga decisione in diversi altri centri colpiti, come Sassoferrato, Senigallia, Serra de' Conti, Cantiano. "Tutte le forze disponibili sono all'opera: protezione civile, carabinieri e vigili del fuoco", prosegue il primo cittadino di Barbara.
"Sto seguendo dalla sala della Protezione civile regionale, insieme a tutte le altre autorità, l'evolversi della gravissima crisi meteorologica che si è abbattuta sulla nostra regione e l'azione di soccorso di tutti gli operatori. Sono momenti di estrema apprensione", afferma sconfortato il presidente della Regione, Francesco Acquaroli. Cantiano, un paese di duemila abitanti al confine tra le province di Pesaro-Urbino e Ancona, invaso da acqua e fango, con i cittadini al buio e i telefoni in tilt e diverse auto che galleggiano nella piazza del centro e residenti che in alcuni casi hanno cercato scampo sui tetti dal fiume d'acqua e detriti.
Senigallia, in provincia di Ancona, alle prese con la piena del fiume Misa, già vissuta il 3 maggio del 2014, quando causò 4 vittime. Il sindaco ha ordinato ai cittadini di non lasciare le abitazioni, ha chiuso tutti i ponti del centro attraversati dal Misa e chiesto alle forze dell'ordine di presidiarli. Nell'Alto Pesarese, tutt'intorno al Monte Catria, risultano isolati il monastero di Fonte Avellana, un agriturismo e due frazioni di Cantiano, Chiaserna e Pontericcioli, mentre è impossibile passare dalla provincia di Pesaro-Urbino a quella di Perugia: chiusa la Flaminia, impraticabile il passo della Contessa. Il maltempo ha colpito duro anche Cagli e il fiume Burano è esondato in diverse località.
"La viabilità comunale è interrotta in diversi tratti. Chiusa la statale direzione Gubbio. Invitiamo la cittadinanza a mantenere la calma ed evitare situazioni di rischio", è l'appello del primo cittadino di Cantiano, Alessandro Piccini. Parole che ricalcano quelli degli altri colleghi sindaci del territorio, in prima linea dentro questa trincea tragica.
"Il fiume si sta lentamente ritirando. Varie zone della città sono ancora allagate ma l'acqua non trasborda più da Ponte Garibaldi e da Ponte degli Angeli. Molte strade non sono transitabili oppure chiuse al traffico per motivi di sicurezza. La zona del Cesano è allagata".
Il sindaco di Senigallia, Massimo Olivetti, che da ieri sera ha utilizzato il sito del Comune e la pagina facebook dell'istituzione e sua per dialogare con i cittadini prima e dopo la bomba d'acqua e lo straripamento alle 5 di stamani del fiume Misa, analogo a quello del 2014, fa sempre via social il punto della situazione. Ieri notte aveva invitato tutti a "portarsi ai piani alti" e a "non uscire da casa" perché "l'onda di piena sta arrrivando", scriveva.
Ora la richiesta è "lasciate libere le strade" per consentire l'arrivo e l'operatività dei soccorsi, e di "non spostarsi dalle proprie abitazioni se non in caso di effettuva necessita'". Poi fornisce due numeri telefonici cui chiedere aiuto (071-6629210 e 071-6629214). Video postati anche da volontari di Protezione civile sulla pagina social del Comune mostrano quasi in presa diretta i danni fatti dalla pioggia eccezionale, il ponte Garobaldi completamente distrutto e il fiume che ingrossa. Oggi le scuole saranno chiuse anche per verificare eventuali dannoi alle strutture.