AGI - "Con queste bollette la prossima stagione dello sci è a rischio. Non vogliamo assolutamente chiudere ma se gli impianti di risalita resteranno chiusi, ne risentirà pesantemente tutta la filiera della montagna". L'allarme è lanciato in un'intervista con l'AGI, da Valeria Ghezzi, presidente dell'Associazione nazionale esercenti funiviari (Anef) in merito al forte incremento dei costi dell'energia che sta andando ad influire sul costo di gestione dei tanti impianti di risalita presenti sulle montagne italiane.
"Per una cabinovia di 15 posti lunga 2 chilometri, la bolletta di luglio 2021 - analizza Ghezzi - era stata di 12.000 euro, dodici mesi dopo il costo era quasi triplicato, ben 34.000 euro. Se in passato avevamo messo a bilancio 450mila euro per la gestione dell'impianto da fine ottobre a Pasqua, ora la somma è di 1,2 milioni".
"L'energia - ricorda - serve per far funzionare funivie, cabinovie, seggiovie e sciovie, ma per azionare i cannoni dell'innevamento programmato: per produrre neve serve il giusto freddo, il giusto vento e la giusta umidità, condizioni abbastanza rare".
L'esplosione del costo dell'energia va inevitabilmente ad influire sul costo dei servizi, in primis degli skipass. "Certo che ci sara' un aumento del giornaliero e dell'abbonamento ma sarà legato all'inflazione che andrà a coprire gli stipendi degli operai: l'inflazione c'è anche per loro. Se aumentassimo il costo degli skipass in base all'aumento dell'energia oppure anche del 20%, a sciare no verrebbe piu' nessuno".
"L'incremento del costo dell'energia - conclude - non può essere coperto da nulla e per questo chiedo una soluzione governativa e dell'Europa. Chiudere gli impianti? E' l'ultima spiaggia, non vogliamo perché se ne risentirebbe tutta la filiera, alberghi, noleggi sci, ristoranti, maestri di sci e tanti altri lavori, però mi chiedo, come faremo a pagare le bollette?".