AGI - Fermare i concerti per la paura di un nuovo boom di contagi di Covid non ha senso. A dirlo è il il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri, secondo il quale "sicuramente un concerto con migliaia di persone determina uno spargimento di virus maggiore, però non ci troviamo nella condizione del luglio del 2021 dove la popolazione era molto meno vaccinata, non ci troviamo di fronte ad una variante aggressiva come la Delta. Tutte queste condizioni rendono il Paese sicuro".
"Tra due settimane ci sarà il picco e la discesa - ha aggiunto - vietare completamente un evento non è nell'ordine delle cose oggi. Consigliare fortemente la mascherina Ffp2 lo stiamo facendo 'urbi et orbi' da mesi. Al momento nessun obbligo. Dobbiamo pensare ai nostri fragili, che sono quelli che rischiano di più in caso di contagio".
Nuovi vaccini a settembre
“Stiamo vedendo una nuova ondata in molti Paesi Ue. La diffusione è guidata dalle varianti che Omicron BA.4 e BA.5 che sono altamente trasmissibili e che ci si attende diventino dominanti tra i Paesi, sostituendo le altre varianti per la fine di luglio” ha dichiarato in conferenza stampa il responsabile della strategia dei vaccini dell’Agenzia europea dei medicinali (Ema) Marco Cavaleri.
“Stiamo lavorando per l'approvazione dei vaccini adattati a settembre”, ha aggiunto. “Stiamo attualmente valutando i dati iniziali che i produttori di vaccini a mRna hanno presentato per la revisione”, ha spiegato. “Siamo anche in stretto contatto con i produttori dei vaccini basati su piattaforme diverse dall'mRna, in particolare vaccini proteici adiuvati”.
Cavaleri ha spiegato che “in base alla forza dei dati che riceviamo, potremmo essere in grado di muoverci verso un quadro simile ai vaccini contro l’influenza, che non richiedono la presentazione dei dati clinici prima dell'approvazione dell'aggiornamento annuale. Sono in corso le discussioni tra gli esperti”. “Avremo bisogno di una reale evidenza per comprendere l'impatto che i vaccini aggiornati hanno sulla protezione delle persone da infezioni e malattia grave in autunno e in inverno e quale sarà la durata”.
Potenziare gli ospedali in Italia
In Italia, nelle prossime settimane è atteso un aumento della domanda di servizi ospedalieri e territoriali a causa del forte aumento di casi Covid. Lo scrive il ministero della Salute in una circolare inviata alle Regioni, alle quali chiede di attivarsi per potenziare i servizi, anche aumentando i posti letto dedicati.
"Alla luce dell’attuale andamento epidemico - si legge nella circolare - e in considerazione degli ulteriori impatti assistenziali sul livello ospedaliero potenzialmente correlati alla maggiore diffusione del virus SARS-CoV-2, si ritiene importante raccomandare alle Regioni/PP.AA. l’attivazione delle misure organizzative atte a fronteggiare nelle prossime settimane un incremento della domanda di assistenza sanitaria legata all’infezione, sia a livello ospedaliero che territoriale, garantendo l’adeguato ampliamento dei posti letto di Area Medica e di Terapia Intensiva dedicati al COVID, da modulare in base alle necessità contingenti, e la corretta e tempestiva presa in carico dei pazienti affetti da malattia da SARS-CoV-2 in relazione alle specifiche necessità assistenziali, con particolare riferimento alle categorie più fragili".
Un'indicazione resa necessaria dal boom di casi: "Nonostante il periodo estivo - scrive infatti il ministero - in cui molte attività vengono svolte all’aperto, si conferma sul territorio nazionale una fase epidemica caratterizzata da un forte aumento dell’incidenza, in constante crescita già da 4 settimane e che ha raggiunto i 586 casi/100.000 abitanti, da una trasmissibilità in aumento e al di sopra della soglia epidemica sia calcolata su casi sintomatici (Rt medio 1,30) che su casi ricoverati in ospedale (Rt 1,22) e da un aumento dei tassi di occupazione dei posti letto in area medica (9,2%, con incremento relativo del numero di ricoverati del 22%) e di terapia intensiva (2,5%, con incremento relativo del numero di ricoverati del 13,6%)".
Infine, la circolare ribadisce che "l’elevata copertura vaccinale, il completamento dei cicli di vaccinazione ed il mantenimento di una elevata risposta immunitaria attraverso la dose di richiamo, con particolare riguardo alle categorie indicate dalle disposizioni ministeriali, rappresentano strumenti necessari a mitigare l’impatto clinico dell’epidemia".