AGI - Si allungano i tempi per il deposito delle perizie sulla tragedia del Mottarone ma intanto emerge che c'erano tre fili lesionati vicino alla testa fusa, la giuntura tra la funivia e il cavo traente. Per i periti, se si fossero rispettate le ispezioni mensili, sarebbe stato possibile anticipare la sostituzione del pezzo.
I tecnici del collegio peritale hanno chiesto al Gip, Annalisa Palomba, un ulteriore rinvio del termine per depositare le loro conclusioni sullo schianto della funivia in cui il 23 maggio scorso persero la vita 14 persone.
Il termine del 30 giugno è così stato spostato in avanti di tre mesi, al 16 settembre. Di conseguenza le nuove udienze dell’incidente probatorio che deve chiarire le cause e le responsabilità dell'incidente all'impianto vicino al lago Maggiore sono state rinviate da metà luglio al 20, 21 e 24 ottobre.
Intanto, però, dai periti emerge una interpretazione dei dati raccolti che richiama a una responsabilità nella manutenzione. Nella lettera al Gip si spiega che si sono riscontrati "tre fili lesionati ad 8 millimetri dal colletto della testa fusa della traente inferiore del veicolo 3". "Preme sottolineare", aggiungono, "che qualora tali lesioni si fossero riscontrate durante le ispezioni mensili previste dalle norme si sarebbe dovuta dismettere la testa fusa anticipando la data di scadenza della stessa".
I tempi più lunghi sono stati motivati dai periti con la pulitura dei reperti recuperati al Mottarone, "a causa di una elevata presenza di ossidi attribuibile anche alla prolungata esposizione esterna".
Una richiesta di proroga era pervenuta anche dal collegio informatico, allo scopo di "armonizzare" le perizie ed evitare il rischio "di rilasciare tutta una serie di informazioni e dati che rimarrebbero privi della valutazione del collegio 'delle cause', e quindi di spiegazione, lasciando aperta a chiunque, anche mediaticamente, la possibilità di speculare su tali elementi".