AGI - Le forze di maggioranza che sostengono il Governo, hanno trovato l’accordo sulle concessioni balneari, risolvendo una delle questioni più complesse all’interno del ddl Concorrenza. La novità decisiva riguarda le modalità di calcolo degli indennizzi ai concessionari uscenti, che dovranno essere riconosciuti, ma saranno rinviati ai decreti delegati.
Confermata la proroga delle concessioni al 31 dicembre 2024 nel caso di contenziosi o difficoltà oggettive, nell'espletamento delle gare. Il provvedimento è stato approvato dalla commissione Industria di Palazzo Madama, e ora sarà votato in prima lettura dall'Aula. Nei giorni scorsi Mario Draghi aveva richiamato i ministri, dicendo che "i tempi delle riforme del Pnrr vanno rispettati", riferendosi proprio al disegno di legge.
Con gli algoritmi di intelligenza artificiale di Kpi6* abbiamo monitorato le conversazioni in rete sul provvedimento inerente la concorrenza, ma sono le concessioni balneari ad aver acceso maggiormente le conversazioni sul web.
La geolocalizzazione delle conversazioni è concentrata nelle grandi città e in alcune zone litorali, come la riviera romagnola, il Lazio, la Toscana, la Puglia e la Sicilia. Comunità locali evidentemente interessate e sensibili, che hanno trainato le conversazioni provocandone l’incremento esponenziale in appena tre giorni. L’ampia discussione sulla concorrenza si concentra su poche, ma chiare parole chiave: le più utilizzate all’interno dei contenuti sono #balneari, stabilimenti e indennizzi.
Gli utenti all’interno dei thread pubblicati in rete, menzionano soprattutto esponenti politici di centro-destra come Daniela Santanchè, Giorgia Meloni, Matteo Salvini, con i quali cercano di ingaggiare conversazioni, chiedendo spiegazioni sul provvedimento tuttora molto divisivo.
L’emotion analysis conferma una prevalenza di emozioni negative associate alle discussioni sulle concessioni, vi sono ragioni e interessi che confliggono. Disapprovazione e rabbia sono presenti nel 90% dei contenuti pubblicati. Emozioni negative collegate a differenti interessi e posizioni; da un lato chi ritiene giusto introdurre meccanismi che aumentino la concorrenza, e dall’altro chi pensa che i proprietari delle attuali concessioni siano ingiustamente penalizzati.
Le divisioni osservate in rete tra le varie audience, con quasi 25mila conversazioni in tre giorni, prevalentemente pubblicate da uomini (73%) con un alto tasso di interazioni su Twitter, sono ben rappresentate anche nel mondo della politica. La Lega e Fratelli d’Italia sono i partiti più attivi e critici sull’impostazione del provvedimento, pubblicando il 50% dei contenuti sulle concessioni balneari.
A compensare le critiche al Governo, c’è Più Europa che invece è nettamente favorevole, mentre in Forza Italia rileviamo alcune distinzioni tra i parlamentari. Chi come Elio Vito chiede “un chiarimento di fondo”, mentre dall’account dei senatori del partito si esprime una posizione di compromesso.
* Analisti: Gaetano Masi, Pietro La Torre. Giornalista, content editor: Massimo Fellini