AGI - Frenano le librerie online mentre quelle fisiche tornano ad essere il canale dove si vende più della metà di tutti i libri, dai romanzi ai saggi e ai manuali (esclusa l'editoria scolastica).
È quanto emerge dai dati rielaborati dall'Associazione Italiana Editori (AIE) su rilevazioni Nielsen BookScan e che sono stati presentati questa mattina al Salone Internazionale del Libro di Torino durante il convegno "Il mercato del libro nei primi quattro mesi del 2022. Nuovi generi e formati, la rivoluzione dei canali e social network: dove va l'editoria", in collaborazione con Aldus Up, programma finanziato da Europa Creativa.
"L'editoria italiana ha ben superato gli anni della pandemia - ha spiegato il presidente di AIE Ricardo Franco Levi - ma adesso affronta un contesto economico caratterizzato dall'aumento dei prezzi della carta, inflazione, caduta dell'indice di fiducia dei consumatori. Sul lungo periodo, la sfida è conquistare nuovi lettori giovani che vanno raggiunti attraverso i canali di comunicazione da loro più utilizzati e con un'offerta editoriale e culturale in cui possano sempre più riconoscersi".
Nelle librerie fisiche sono stati venduti libri per un valore a prezzo di copertina di 245,8 milioni, nelle librerie online 201,7 milioni di euro, nella grande distribuzione 21,6 milioni.
Si interrompe così la crescita dell'online che proseguiva ininterrotta dal 2019, mentre le librerie fisiche continuano a recuperare terreno dopo il crollo nel 2020 a causa delle chiusure dovuta alla pandemia.
A livello di quote, le librerie superano la metà delle vendite con il 52,4%, l'online si ridimensiona al 43%, la grande distribuzione cala ancora fino al 4,6%.
Vendite -2,5% nel 2022 ma in crescita su pre-pandemia
Nei primi quattro mesi del 2022 sono stati venduti 32 milioni di libri nei canali trade (librerie fisiche e online e grande distribuzione) per 469 milioni di euro di valore a prezzo di copertina, in flessione rispettivamente del 2,5% e del 3,7% rispetto i primi quattro mesi dell'anno precedente.
Ma rispetto al 2019 pre-pandemia sono state vendute 5 milioni di copie in più (+17%) corrispondenti a 65 milioni di euro di valore a prezzo di copertina (più 16%). Lo dicono i dati rielaborati dall'Associazione Italiana Editori (AIE) su rilevazioni Nielsen BookScan e che sono stati presentati questa mattina al Salone Internazionale del Libro di Torino durante il convegno "Il mercato del libro nei primi quattro mesi del 2022. Nuovi generi e formati, la rivoluzione dei canali e social network: dove va l'editoria", in collaborazione con Aldus Up, programma finanziato da Europa Creativa.
Pesano sui risultati del 2022 l'aumento del prezzo della carta (oltre il 50% rispetto al gennaio 2021) l'inflazione al 6,2% (dato di aprile) e il calo dell'indice di fiducia delle famiglie, passato dal 117,7 di dicembre 2021 a 100 di aprile 2022.
Per quanto riguarda i generi, nel 2022 gli unici in crescita sono la narrativa straniera e i fumetti le cui vendite nelle librerie, dal 2019 a oggi, sono triplicate.
L'esplosione della vendita di fumetti ha un peso rilevante nell'andamento del mercato: senza di questi la flessione del mercato rispetto al 2021 sarebbe del 5,3% e non del 3,7%.
Rispetto al 2019 pre-pandemia, senza i fumetti la crescita complessiva del mercato sarebbe stata del 10,8% e non del 16%. Secondo una rilevazione dell'Osservatorio AIE a cura di Pepe Research, gli acquirenti che nelle loro scelte dichiarano di essere stati influenzati "molto" o "abbastanza" da quanto letto, visto o ascoltato sui social network sono il 59% nel 2021, erano il 50% nel 2019. La crescita di questa influenza si rispecchia nella top 10 dei primi quattro mesi.