AGI - “Continua l’azione di Killnet, che possiamo definire un Anonymous filo-russo, nei confronti dell’Italia. Il gruppo di attivisti, composto per lo più da giovanissimi, aveva già colpito l’Italia attaccando i siti web istituzionali di Senato, ACI, Istituto Superiore di Sanità e Ministero della Difesa”. Lo ha spiegato all’AGI, Antonio Pescapè, Ordinario di Ingegneria Informatica ed Esperto di Cybersecurity, Università di Napoli Federico II.
“Ora – ha continuato – ha sferrato attacchi a 50 siti nel nostro paese tra cui i siti del Consiglio Superiore della Magistratura (CSM), dell’Agenzia delle dogane e dei ministeri di Esteri, dell’Istruzione e dei Beni Culturali. Nel mirino del collettivo Killnet anche diverse testate giornalistiche e agenzie di stampa, mentre ha volutamente lasciato fuori dalla sua azione i siti di strutture e del servizio sanitario nazionale".
"Gli attivisti di Killnet, che anche stavolta hanno usato Telegram per raccontare le proprie gesta – ha aggiunto Pescapè - stanno usando Botnet per sferrare attacchi di tipo DDoS, attacchi che mirano a rendere inutilizzabili gli obiettivi attaccati con il risultato finale che i siti attaccati sono inaccessibili al pubblico. Come ho già detto in occasione degli attacchi dell’11 maggio, non è affatto detto che quanto fatto sinora sia il vero obiettivo: dobbiamo stare attenti e alzare di molto l’attenzione e la protezione delle nostre infrastrutture. I DDoS sferrati nei confronti dell’Italia non sembrano essere particolarmente pericolosi ed i danni sono decisamente limitati soprattutto se comparati con quelli di altre tipologie di attacchi (ad esempio quelli di tipo ransomware). Le gang russe, note già prima della guerra, sono in grado di colpire con ben altri effetti rispetto a quelle che nel mese di maggio sono per lo più state azioni di tipo dimostrativo”.