AGI - Si chiamava Alice Scagni, la donna di 34 anni uccisa domenica sera in strada, nel quartiere di Quinto, levante di Genova. Per il delitto è stato fermato il fratello della donna, Alberto, che, a quanto si apprende, era disoccupato e seguito per problemi psichici. Il delitto sarebbe avvenuto dopo una lite, l'ennesima tra i due fratelli.
Sulla pagina Facebook di Alice, Alberto aveva lasciato alcuni messaggi in cui traspariva questa tensione. Altri messaggi confusi erano stati inviati ad altri contatti del social network, sempre da parte di Alberto. A soccorrere per primo la donna, e a mettere la polizia immediatamente sulle tracce del fratello, è stato il marito della 34enne. Per Alice, però, era già troppo tardi; è morta subito, colpita da diverse coltellate che l'hanno raggiunta in più parti del corpo. Una volta rintracciato e fermato, Alberto Scagni è stato portato in questura dove gli investigatori della Squadra mobile lo hanno interrogato a lungo.
Alice è stata colpita con 17 coltellate. Lo rivela la prima ricognizione fatta sul corpo della giovane dal medico legale Sara Lo Pinto che eseguirà nei prossimi giorni l'autopsia. Era sposata dal 2018 e aveva una figlia di un anno e quattro mesi.
Da quanto si apprende, Alberto Scagni avrebbe ucciso Alice al culmine di una lite, scoppiata dopo l'ennesima richiesta di soldi da parte dell'uomo, disoccupato, alla sorella. Sulla vicenda si è espresso anche il presidente della Liguria, Giovanni Toti, sottolineando l'"ennesimo e drammatico femminicidio. La cittè e la Liguria si stringono intorno alla famiglia di Alice, che lascia un marito e una bimba piccola. A loro va il mio pensiero e quello di tutta la comunità".