AGI - Non è stato ancora trovato il cellulare dell'operaio di 39 anni morto schiacciato mentre lavorava alla manutenzione di un ascensore al ministero degli Esteri, a Roma. L'ultimo segnale del telefono personale dell'uomo risale alle 18.25 di mercoledì, poi più nulla fino alla scoperta del cadavere il giorno dopo.
"Non è stato ancora trovato dopo la scoperta del cadavere ieri mattina da parte di un collega della vittima. Questo è un punto che va chiarito", ha spiegato l'avvocato Michele Montesoro, legale dei familiari dell'operaio.
L'operaio, in base a quanto riferito dal legale, lavorava per una ditta che si occupava stabilmente della manutenzione interna alla Farnesina, e secondo quanto ricostruito finora, mercoledi era in turno dalle 14.30 fino alle 22, ma gli ultimi contatti con gli amici e i familiari risalgono a poco prima delle 18.30.
L'allarme da parte dei familiari è scattato la mattina successiva quando il collega ha notato l'auto parcheggiata e ha fatto la tragica scoperta. "Quel giorno avevano avuto un piccolo diverbio" e quindi "poteva starci che quella sera volesse stare da solo e passare la notte dai genitori", ha spiegato il legale, "e l'indomani la moglie ha chiamato i genitori per sapere se avessero notizie del marito. I genitori erano stati contattati da un collega del figlio allarmato della presenza dell'auto nel parcheggio della Farnesina. Dopo pochi minuti hanno ricevuto la telefonata in cui gli è stato detto che il figlio era morto".
Sarà ora l'autopsia, disposta dal pm Antonino Di Maio e che verrà eseguita lunedì al Policlinico Gemelli, a chiarire l'ora esatta del decesso. Di Maio, che ieri si è recato sul luogo dell'incidente, ascolterà nelle prossime ore il collega della vittima che ha scoperto giovedi mattina il cadavere e il titolare della ditta presso cui lavorava.
I punti da chiarire, con le indagini avviate a piazzale Clodio, sono l'ora del decesso, perché la morte potrebbe risalire alla sera di mercoledì, e se e perché l'operaio era solo al momento dell'incidente. Sarà l'autopsia ad accertare anche se il trentanovenne è morto sul colpo o successivamente.
Al momento oltre al sequestro dell'area dove è avvenuto l'incidente il pm ha disposto l'acquisizione delle immagini delle telecamere presenti nella zona. Nel fascicolo aperto ieri dalla procura si procede per omicidio colposo a carico di ignoti. A breve gli inquirenti disporranno anche una perizia sull'ascensore per verificare le cause dell'incidente.