AGI - Otto tir con 68 tonnellate di beni di prima necessità. La spedizione record per i profughi ucraini è partita questa mattina, sette camion dalla Fiera di Rho e uno da Verona, con destinazione Ptak Warsaw Expo, la fiera di Varsavia trasformata nel più grande centro di primo soccorso della Polonia per i civili che fuggono dalla guerra. Qui transitano fino a 10.000 rifugiati ogni due giorni, diretti verso le principali destinazioni di accoglienza in Europa. "Dei 150 mila metri quadri" della fiera della capitale polacca, ha ricordato Enrico Pazzali (presidente Fondazione Fiera Milano), "60 mila sono occupati dal centro accoglienza".
Il convoglio è stato organizzato dalla Fondazione in collaborazione con Fondazione Progetto Arca. Sono stati raccolti generi di prima necessità come prodotti per l’infanzia e l’igiene personale, medicinali e coperte, messi assieme grazie alla solidarietà di aziende ed enti all'appello di solidarietà lanciato dalla Fiera di Varsavia. I beni raccolti complessivamente hanno superato le 100 tonnellate. L’arrivo dei tir partiti oggi per la Fiera di Varsavia, è previsto venerdì.
La settimana successiva partiranno i convogli con il restante materiale. Pazzali ha ricordato così il messaggio arrivato dalla Polonia: "Il mio collega polacco ha mandato un messaggio di aiuto al board mondiale delle fiere di cui faccio parte, un messaggio molto emozionale in cui chiedeva soliderietà e aiuto. Ci siamo fatti trascinare immediatamente".
Un ringraziamento è arrivato anche dal console ucraino a Milano, Kartysh Andrii, presente alla partenza dei tir: "Sono tantissimi gli aiuti partiti per l'Ucraina dalla Lombardia e dal Nord Italia: più di 500 mezzi. Per noi tutti gli aiuti sono molto importanti e sono grato a chi ce li manda". Sulla pace, invece, il console ha sottolineato: "Sono sempre ottimista ma non possiamo parlare di pace prima della fine della guerra e dell'invasione dell'Ucraina".
Al momento la macchina dell'accoglienza in Lombardia e a Milano funziona bene, ma c'è qualche preoccupazione. "Vediamo due difficoltà principali: l'inserimento a scuola, perché le nostre sono obiettivamente già piene", e l'arrivo di persone "con varie forme di fragilità", ha detto il sindaco di Milano, Giuseppe Sala. "Ci stiamo chiedendo - aggiunge Sala - se dobbiamo inserire in prospettiva singoli bambini nelle classi italiane o fare classi per bambini ucraini con traduttori e interpreti, assistenti sociali per fornigli kit scolastici".
Inoltre "ci segnalano che stanno arrivando abbastanza ucraini con varie forme di fragilità e quindi da accogliere in centri specializzati". Da parte sua, invece, il governatore Attilio Fontana ha detto che l'accoglienza "sta andando bene, anche perché adesso anche gli arrivi sono più controllati". Comunque "noi siamo pronti a ogni evenienza".