AGI - Dopo due anni si torna a ballare al chiuso senza mascherina e per Rebecca, 20 anni, "è una liberazione", per Francesco, 22, "posso tornare a provarci con le ragazze in pista, prima era un po' difficile", per Lucia, 19, è proprio "un sogno".
E' quasi l'una di una notte dolce, quasi primaverile, il titolare Paolo Peroli osserva la pista ancora vuota del 'The Club': "I ragazzi aspettano, hanno la timidezza del primo giorno". I ragazzi stanno fuori a bere e accendere candelotti di compleanno al bar di fronte, luci di festa tornate a brillare in corso Garibaldi, una delle strade simbolo del divertimento milanese. Quando si decidono a sfoggiare il greeen pass per entrare, nei sorrisi c'è tutta l'intensità di un desiderio sigillato per mesi. Qualcuno non entra e non è perchè non possieda il certificato verde, che hanno davvero tutti, ma perchè i suoi vestiti non sono ritenuti abbastanza eleganti.
Peroli si mette a misurare in centimetri la distanza tra la pista e i tavolini. "Siamo al ridicolo, capite? Mentre balli puoi stare senza mascherina, fai due passi e te la devi mettere". Le nuove regole impongono questo: puoi danzare a volto scoperto, ma quando esci dalla pista devi proteggerti. "Per il resto il protocollo è quello che avevamo ipotizzato noi gestori tempo fa. L'ordinanza è fattibile e abbiamo strumenti adeguati per gestire la situazione in sicurezza. La speranza è che si possa presto stare nei locali senza mascherina".
Altro scenario, l'Alcatraz. Discoteca storica e amatissima in una parte più periferica della città, pubblico più rock e tanti studenti Erasmus. "E' due anni che non ballo anche quando si poteva perchè con l'obbligo dellla mascherina in pista preferivo starmene a casa. I miei genitori che dicono? Di stare attento ma di divertirmi". Mario è uno dei ragazzi che in tutto questo tempo ha preferito privarsi di un piacere a metà.
Tra tante chirurgiche e visi scoperti in coda spiccano le Fpp2 bianche di Sara e Roberto. Spiegano che balleranno senza toglierla. "Io sono un medico, lo so cos'è il Covid", dice lei. "Preferisco stare sereno e magari ansimare un po'" lui. Due ragazze messicane, a Milano per studiare, sono indecise se entrare. Si informano da noi sulle regole: "In pista senza mascherina? Allora no. Perchè? è una questione di responsabilità sociale". E si allontanano, quasi scocciate.
Lorenzo Citterio è il titolare. Scherza ma dicendo una verità surreale: "Se l'intervista la facciamo ballando posso stare senza mascherina, se no me la devo mettere. Oggi sono più contento che arrabbiato anche se è una decisione molto tardiva quella di riaprire e ci sono un sacco di illogicità nelle regole. I congiunti possono ballare vicini, gli altri devono stare a due metri di distanza. Come facciamo a distinguere chi sono i congiunti e chi no? Mica posso chiedere a uno a uno. I ragazzi sono corsi a vaccinarsi per tornare a ballare e la maggior parte di loro frequentano gli stessi ambienti, che siano scolastici o di lavoro. Sono o no congiunti? Poi, dopo le scene viste in piazza a Capodanno a Milano, con le violenze sulle ragazze, mi è venuta una gran rabbia. Le discoteche sono un presidio sociale e culturale dove si puo' stare in sicurezza. Vengono incontro a un normale bisogno di assembramento dei ragazzi, vanno tutelate di più". Citterio racconta di avere perso l'"80 per cento di un fatturato che era di 4 milioni all'anno".
L'Alacatraz è uno dei posti più frequentati per chi ama la musica dal vivo: "Fino al 31 marzo non se ne parla ed è assurdo perchè i rischi che si corrono venendo a ballare sono gli stessi che per un concerto. La tragedia dei lavoratori del settore è sotto gli occhi di tutti, spero arrivino dei ristori adeguati e che non si debba chiudere mai più". Intorno all'una e mezza qualcuno si mette a spruzzare spray al peperoncino in pista dove, non c'è bisogno di contare, siamo ben oltre il 50 per cento della capienza prevista. Tanti scappano fuori, la folla ondeggia e cadono le balaustre.
Nella confusione parte qualche pugno, un ragazzo di origine cinese ha la maglietta strappate e sanguina, si fa medicare dai sanitari di un'ambulanza. Citterio e le guardie provano a mettere ordine, la situazione si tranquillizza. Torniamo al 'The club'. La pista esplode di entusiasmo. Anche qui, la soglia della metà è stata annichilita. Non c'è uno spicchio libero, la timidezza è stata travolta dal desiderio di riprendersi il tempo perduto.