AGI - Minaccia di estendersi la ciclica invasione di cavallette che da almeno due anni devasta i campi di una parte della Sardegna centrale. "L'agenzia Laore ha rilevato la presenza di questo insetto principalmente nella provincia di Nuoro, ma il problema si sta diffondendo anche verso sud, nell'Oristanese", ha detto stamane a Ottana (Nuoro), l'assessora regionale all'Agricoltura, Gabriella Murgia, che col collega dell'Ambiente, Gianni Lampis, ha incontrato alcuni sindaci del territorio interessato dal fenomeno.
"I danni generati da questo insetto sono ingenti e la Regione ha deciso di tracciare un nuovo percorso di prevenzione, non limitandosi a inseguire solamente l'emergenza, come è stato fatto finora", hanno assicurato i due assessori agli amministratori locali.
Nelle scorse settimane, la Giunta regionale ha stanziato 800 mila euro (500 mila per il 2021, 200 mila per il 2022 e 100 mila per il 2023) per la pianificazione e l'attuazione delle misure di contenimento e di contrasto alla diffusione del fenomeno, ricorda la Regione in una nota. Una quota di 300 mila euro finanzierà un Piano per le attività di studio, monitoraggio, prevenzione e contrasto alla diffusione del fenomeno e al supporto delle attività. A un primo stanziamento di 400 mila euro, la Giunta ha aggiunto 2 milioni di euro per i danni alle aziende agricole.
"Stiamo procedendo con il progetto di prevenzione", ha dichiarato l'assessora all'Agricoltura, "e contemporaneamente provvederemo ai ristori agli agricoltori danneggiati". "Oltre al tavolo tecnico regionale (composto da Corpo forestale, Agris e Laore, assessorato dell'Agricoltura, Università di Sassari e Province), la Regione si doterà di un Piano di durata pluriennale", ha anticipato Lampis, "che contempli pratiche agricole mirate, attività di studio e monitoraggio, funzionale alla conoscenza del fenomeno e alla predisposizione di una banca dati".
Il Piano verrà elaborato con la supervisione scientifica dell'università di Sassari e il coinvolgimento di Laore e delle imprese agricole del territorio. "La prima lacuna da colmare è la mancanza di studi recenti", hanno evidenziato Murgia e Lampis.
"Perciò sarà realizzato un monitoraggio per l'individuazione delle aree infestate e la valutazione degli antagonisti naturali delle cavallette, un campionamento su aree pilota, un'attività di lotta con mezzi agronomici, fisici, chimici e biologici, nonché il trasferimento delle conoscenze acquisite al personale tecnico degli enti regionali e la divulgazione ad amministrazioni locali, scuole, cittadini e operatori del settore agricolo".