AGI - La pizza dello scandalo, quella dello chef Carlo Cracco, proposta nel suo locale, nel salotto buono di Milano, la Galleria Vittorio Emanuele continua a sollevare polemiche, tra i pizzaioli per l’impasto, e tra i clienti per il prezzo, che lamentano sia troppo alto.
I social si infiammano e la pubblicità per lo chef, non che ne abbia bisogno, è tale che chi va nel suo locale non può non ordinare una margherita. La curiosità è forte e prima o poi anche noi cadremo felicemente nella trappola e andremo a provarla. L’ultima puntata della soap opera è di domenica 30 gennaio quando l’ennesimo scontrino viene postato sui social: "pizza margherita + acqua = 29 euro".
Le reazioni della rete sono magnifiche più della polemica in sé, che lascia il tempo che trova visto che i prezzi del menu sono esposti. E dunque, chi sceglie paga. D'altra parte siamo a due passi dal Duomo, e servizio e coperto sono inclusi, osservano in molti.
C’è poi chi suggerisce con ironia “fossi in lui venderei direttamente lo scontrino a 29 euro” visto che ormai “è diventato tipo la monetina nella fontana di Trevi o la mano nella Bocca della verità: se vieni a Milano non puoi non farti la foto con lo scontrino”.
E un altro tweet sdrammatizza, “a Zurigo la pizza a 20 franchi la paghiamo da asporto dallo speedypizza di turno”. Poi c’è la fazione seria, quella dei puristi, che criticano la pizza di Cracco perché troppo diversa per aspetto e gusto, e che dunque non sarebbe degna di essere chiamata così, confonde e insulta la ‘vera pizza’, proclamata dall’Unesco Patrimonio Mondiale dell’Umanità.
La platea dei commentatori si allarga. E scendono in campo anche i colleghi dell'ex giudice di MasterChef. Dal noto pizzaiolo Gino Sorbillo che fin da subito aveva ‘assolto’ la nordica margherita a Errico Porzio, altro pizzaiolo napoletano che un paio di giorni fa ha postato un video sui social (3 milioni e mezzo di visualizzazioni) raccontando la sua ‘missione’, assaggiare la pizza di Cracco “abbandonando qualsiasi pregiudizio e consapevole di non gustare la classica pizza”.
Dopo la degustazione, Porzio ha lodato il risultato: ‘prodotti di grande qualità’. Sono gli ingredienti dunque a essere diversi: quella di Cracco contiene diversi cereali combinati alla farina bio macinata a pietra per renderla croccante e la mozzarella è di bufala e non fiordilatte. Il lievito? Quello c’è in abbondanza, e investe anche il prezzo che nel 2018 quando il cuoco vicentino inaugurò i prestigiosi locali, era di 16 euro per la sua margherita gourmet e adesso è lievitato a 22.