AGI - Un bambino di soli due anni che aveva inalato un'arachide, è stato salvato sabato sera all'ospedale Santa Maria Nuova di Reggio Emilia grazie alla perizia di un team medico e infermieristico composto in emergenza.
Il piccolo, che faceva fatica a respirare, era arrivato al pronto soccorso attorno alle 22 dai familairi per sospetta inalazione di una nocciolina.
I medici hanno subito compreso che la situazione sarebbe andata peggiorando. La pediatria dell'Arcispedale si è mossa contattando a casa i professionisti, in quel momento fuori servizio, mettendo insieme in urgenza gli staff della pneumologia interventistica, dell'anestesia e della rianimazione.
Si è così provveduto all' intervento di disostruzione. L'arachide, spiega l'ospedale reggiano, era incuneata nel tronco intermedio del sistema bronchiale destro e aveva occluso lo spazio respiratorio afferente ai due terzi del polmone di destra, generando un quadro severo e a rischio di ulteriore peggioramento.
Utilizzando le più avanzate tecnologie disponibili in pneumologia, inclusa una sonda speciale dotata di una punta che congelandosi consente che un corpo estraneo con cui viene a contatto si attacchi ad essa, l'intervento eseguito in emergenza è andato a buon fine. Il bimbo è già stato dimesso.
"Siamo contentissimi che tutto sia andato per il meglio - spiega il dottor Roberto Piro, responsabile della pneoumologia interventistica - quello che è accaduto ci spinge ancora una volta a fare un appello a genitori, nonni e parenti sul fatto di non offrire ai bimbi piccoli frutta secca o altri alimenti che per forma, consistenza o dimensioni possano essere a rischio di inalazione. Se gli alimenti non sono adatti o non sono stati tagliati nel modo corretto, il pericolo - conclude il medico - è sempre dietro l'angolo".