AGI - "In base a quello che vediamo nessuno può sfuggire al Covid, l'immunità l'avremo con il vaccino o con il contagio a causa della veloce trasmissibilità di Omicron. L'importante è vaccinarsi, le persone vaccinate hanno minori possibilità di sviluppare malattie gravi. Vedremo cosa succederà quando omicron colpirà i non vaccinati". Lo ha detto Hans Kluge, direttore regionale Oms Europa intervenuto ospite di 'In mezz'ora' su Rai3.
"Quindi - ha aggiunto Kluge - vacciniamoci, facciamo la terza dose e poi aumentiamo l'accesso anche i farmaci antivirali. Sulla base di proiezioni io dico che non si può scappare dalla variante: visto il numero di non vaccinati, 40 paesi su 53 subiranno elevato un stress per ricoveri e terapie intensive. È importante che Paese per Paese si valuti il protocollo di tampone e quarantena. Questo è un momento cruciale. Dobbiamo limitare i problemi al servizio sanitario, alle scuole e all'economia".
Rispondendo a una domanda sulla possibilità che la curva stia iniziando a scendere', Kluge ha detto che "Il picco dell'ondata omicron terminerà prima di quanto previsto, ci stiamo avvicinando per esempio in Italia, al picco. Entro due o tre settimane sarà raggiunto".
In lode di Speranza
"La traiettoria seguita in Italia e dal ministro Speranza è quella giusta. Vaccinazione con terza dose booster, mascherine, monitoraggio e accesso a farmaci antivirali. È importantissimo che le scuole siano le ultime a chiudere o le prime ad aprire" ha detto ancora Kluge "La quarantena e i tamponi sono molto importanti e ricordiamoci che non c'è solo il contagio ma anche il long covid. Sono ottimista, e dobbiamo mettere in atto l'approccio delle vaccinazioni. La quarta dose? Dopo ogni dose c'è una finestra che dimostra che l'immunità è cresciuta. Penso che avremo in tempo brevi delle risposte".
Anche Matteo Bassetti, infettivologo dell'Ospedale San Martino di Genova, è convinto che "Omicron diventerà predominante nelle prossime due settimane". "Ora è all'80%, probabile che arriverà al 100%. Può darsi che non sarà una cosa preoccupante perché nel vaccinato dà una forma meno grave rispetto alle varianti precedenti. Bisognerà però imparare a convivere", con il virus "cercando di terrorizzare meno la gente".
Stessa posizione di Sileri. "Sicuramente dovremo convivere con quella che sarà poi la sua variante dominante, non so se sarà la Omicron. Noi dobbiamo vaccinarsi, ma al momento non si sa ogni quanto". Quanto all'ipotesi che una dose di vaccino ogni 4 messi possa "paralizzare il sistema immunitario", Sileri spiega che si tratta di un esempio classico di "infodemia", perché "al momento nessuno può sapere ogni quanto dovremo vaccinarsi".
"Le regole verranno alleggerite. Credo molto presto, vediamo adesso come andranno i contagi" dice Sileri a proposito della possibilità che con la nuova variante si possa pensare regole meno stringenti. "Oggi in terapia intensiva ci sono prevalentemente casi da variante Delta e non vaccinati. Però è possibile anche andarci con la variante Omicron, anche se vaccinati". Il covid "non è una semplice influenza, è più simile all'influenza per chi è vaccinato, perché è più protetto".