AGI - Sono quasi 800 - 788 per l'esattezza, al momento - i migranti a bordo di tre navi ong che, dal Mediterraneo centrale, chiedono un porto sicuro. Nelle ultime ore, intorno alle 4, il team di Medici senza frontiere ha soccorso 76 migranti da un gommone dove si trovavano anche bimbi. Adesso ci sono 458 persone sulla "Geo Barents".
Altri 216 migranti sono sulla 'Sea-Eye4', "persone che continuano da sette giorni a non ricevere alcun aiuto", accusa la ong tedesca. Infine, in 114 sono sulla 'Ocean Vicking' di Sos Mediterranee: "Mostrano sempre più segni di spossatezza - afferma l'equipaggio - dopo 8 giorni di attesa e cinque richieste di assegnazione di un porto sicuro, non c'è alcuna soluzione in vista". Makbyel è il più giovane migrante soccorso dalla 'Ocean Viking': ha appena 18 giorni e ha passato quasi metà della sua vita in mare. Dopo il salvataggio sua madre gli ha dato "Sos" come secondo nome.
Intanto, ancora sbarchi a Lampedusa dove, in 20 ore, sono approdati 340 migranti. Durante la notte sono arrivati in 119 a bordo di tre diverse imbarcazioni. Sul primo barchino di 6 metri, bloccato a 5 miglia dalla Guardia di finanza, c'erano 29 persone, fra cui 4 donne, provenienti da Sudan, Somalia e Guinea. Sul secondo gommone di 7 metri, avvistato a 37 miglia dalla Guardia costiera, erano in 36, fra cui una donna, provenienti da Senegal, Sudan, Mali, Etiopia, Egitto, Gambia, Libia ed Algeria. Sulla terza imbarcazione di 9 metri c'erano, invece, 54 migranti, fra cui due donne e un minore, di nazionalità Mali, Guinea, Senegal, Sudan, Egitto, Etiopia, Algeria.
Nella giornata di ieri, con 4 diversi barconi, erano giunte a Lampedusa 221 persone. L'ultimo, durante la notte, con 75 migranti provenienti da Bangladesh, Egitto, Camerun. All'hotspot di contrada Imbriacola, al momento, si trovano 370 persone a fronte dei 250 posti disponibili. Un pressing quelle delle ong perchè si garantisca un porto sicuro, che viene esercitato anche sull'onda della decisionein quanto "salvare è un dovere".
Un obbligo sancito "dal diritto nazionale e internazionale del mare". Carola Rackete non ha commesso alcun reato entrando in porto a Lampedusa con i naufraghi soccorsi in mare da 'Sea-Watch 3'. Archiviato, dunque, anche il procedimento penale nei confronti dell'ex comandante della nave, accusata di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina e di aver violato l'articolo 1099 del codice di navigazione perché non obbedì all'ordine di non entrare nelle acque territoriali italiane, emesso ai sensi del Decreto Sicurezza Bis. La capitana "ha agito nell'adempimento del dovere di salvataggio previsto dal diritto nazionale ed internazionale del mare".