AGI - "Vuoi fare qualcosa di nuovo nella vita? Vuoi ringiovanire? Non accontentarti di pubblicare qualche post o qualche tweet. Non accontentarti di incontri virtuali, cerca quelli reali, soprattutto con chi ha bisogno di te: non cercare la visibilità, ma gli invisibili. Questo è originale, rivoluzionario". Papa Francesco ha incontrato i giovani presso la Scuola San Dionigi delle Suore Orsoline a Maroussi di Atene.
"Tanti oggi sono molto social ma poco sociali: chiusi in sé stessi, prigionieri del cellulare che tengono in mano", sottolinea. "Ma sullo schermo - osserva il Pontefice - manca l'altro, mancano i suoi occhi, il suo respiro, le sue mani. Lo schermo facilmente diventa uno specchio, dove credi di stare di fronte al mondo, ma in realtà sei solo, in un mondo virtuale pieno di apparenze, di foto truccate per sembrare sempre belli e in forma. Che bello invece stare con gli altri, scoprire la novità dell'altro. Coltivare la mistica dell'insieme, la gioia di condividere, l'ardore di servire".
Combattere le "sirene" tentatrici
Un invito, quello del Pontefice, durante il suo ultimo appuntamento pubblico del suo 35esimo viaggio apostolico all'estero, a non lasciarsi "ammaliare" dalle "sirene di oggi": consumismo, guadagni facili, culto del benessere fisico, del divertimento a tutti i costi.
"Ricordate le famose parole incise sul frontone del tempio di Delfi? 'Conosci te stesso'. Oggi - osserva il Pontefice - c'è il rischio di scordare chi siamo, ossessionati da mille apparenze, da mille messaggi martellanti che fanno dipendere la vita da come ci vestiamo, dalla macchina che guidiamo, da come gli altri ci guardano...".
"Ma quell'invito antico, conosci te stesso, vale ancora oggi - sottolinea ancora il Papa -: riconosci che vali per quello che sei, non per quello che hai. Non vali per la marca del vestito o per le scarpe che porti, ma perché sei unico, sei unica".
"Penso a un'altra immagine antica, quella delle sirene", aggiunge. "Come Ulisse nel percorso verso casa, anche voi nella vita, che è un viaggio avventuroso verso la Casa del Padre, troverete delle sirene. Nel mito attiravano i naviganti con il loro canto per farli sfracellare contro gli scogli. Nella realtà le sirene di oggi vogliono ammaliarvi con messaggi seducenti e insistenti, che puntano sui guadagni facili, sui falsi bisogni del consumismo, sul culto del benessere fisico, del divertimento a tutti i costi... Sono tanti fuochi d'artificio, che brillano per un attimo, ma lasciano solo fumo nell'aria".
"Certo, non è facile resistere", dice ancora Francesco ai giovani. "Vi ricordate come ci riuscì Ulisse, insidiato dalle sirene? Si fece legare all'albero maestro della nave. Ma un altro personaggio, Orfeo, ci insegna una via migliore: intonò una melodia più bella di quella delle sirene e così le mise a tacere. Ecco perché è importante alimentare lo stupore, la bellezza della fede. Non siamo cristiani perché dobbiamo, ma perché è bello. E proprio per custodire questa bellezza diciamo no a cio' che vuole oscurarla".
Un concetto che il Papa continua a rimarcare in tutto il discorso. "Certo, costa fatica uscire dalle proprie comfort zone, è più facile stare seduti sul divano davanti alla tv. Ma è roba vecchia, non è da giovani. Da giovani è reagire: quando ci si sente soli, aprirsi; quando viene la tentazione di chiudersi, cercare gli altri, allenarsi in questa 'ginnastica dell'anima'".
"Qui sono nati i più grandi eventi sportivi, le Olimpiadi, la maratona... Oltre all'agonismo che fa bene al corpo c'e' quello che fa bene all'anima: allenarsi all'apertura, percorrere lunghe distanze da se' stessi per accorciare quelle con gli altri; lanciare il cuore oltre gli ostacoli; sollevare gli uni i pesi degli altri... Allenarvi in questo vi fara' felici, vi manterra' giovani e vi fara' sentire l'avventura di vivere!".
L'importanza del dubbio
"Non abbiate paura dei dubbi, perché non sono mancanze di fede", rassicura Francesco. "Al contrario, i dubbi sono 'vitamine della fede': aiutano a irrobustirla, a renderla più forte, cioé più consapevole, più libera, più matura".
"La rendono più disposta a mettersi in cammino - ha concluso il Papa -, ad andare avanti con umiltà. giorno dopo giorno. E la fede è proprio questo: un cammino quotidiano con Gesù che ci tiene per mano, ci accompagna, ci incoraggia e, quando cadiamo, ci rialza. Non si spaventa mai. È come una storia d'amore, dove si va avanti sempre insieme, giorno per giorno. E come in una storia d'amore arrivano momenti in cui bisogna interrogarsi, farsi domande. E fa bene, fa salire il livello della relazione!".